Elia Viviani regala l’ottava medaglia all’Italia proprio in chiusura di una giornata che, senza il suo bronzo, sarebbe stata ricca di rimpianti. Giusto pertanto partire dal racconto dell’Omnium, disciplina olimpica e con il quale il veronese ha costruito le sue imprese più belle. Anche oggi ha lasciato il segno, acciuffando all'ultima volata un bronzo che appariva addirittura impossibile dopo le prime tre prove. Ma la classe e la determinazione del campione vengono fuori proprio nelle difficoltà, come dimostrato anche da Filippo Ganna ieri.
“Era giusto e doveroso provare tutto per salire sul podio – ha detto alla fine esausto ma contento -. Per la vittoria dobbiamo ancora lavorare e questo risultato è per me un punto di partenza per il prossimo quadriennio”. La cronaca della corsa a punti finale recita di un dominatore assoluto, il britannico Hayter che, pur partendo in testa, continua a spingere sui pedali, guadagnando due giri. Elia con pazienza e determinazione attende la seconda metà gara per lasciare andare le gambe e soprattutto per trovare i ritmi della pista. Dopo aver collezionato un giro, il veronese si mette in testa al gruppo e detta il ritmo. Vince l’ultima volata che vale doppio e che gli permette di mettere al collo il bronzo (121 punti). Supera il diretto avversario in classifica e si ferma a tre punti dall’argento (l’australiano Gate).
Le belle notizie, in questo giorno contrassegnato per i nostri colori da diversi piazzamenti, non si fermano al bronzo. Martina Alzini nell’inseguimento individuale conquista la finale 3/4, provando a portare una medaglia che manca al nostro movimento dal 1996 (bronzo di Antonella Bellutti). Chiude quarta, segnando anche il nuovo record italiano nelle qualificazioni (3’26”328): “In un sol colpo sono riuscita a raggiungere entrambi i miei obiettivi: migliorare il riscontro cronometrico ed entrare in una finale. Sono stata contenta di prolungare la mia stagione di qualche ora” dice con in filo di ironia. Il podio è tutto tedesco, con Lisa Brennauer nuova campionessa del mondo.
500 METRI - Qualificazione dei 500 metri di Miriam Vece in linea con le previsioni: quarto tempo e possibilità di difendere il bronzo del mondiale 2020. Nella finale l’azzurra abbassa ancora il riscontro (33”374), ma non basta a tornare sul podio a distanza di un anno. Per lei un quinto posto che non la soddisfa: “Sono delusa. Ho lavorato molto in questi mesi su questa disciplina per confermare la medaglia dello scorso anno. Mi consola, anche se solo parzialmente, aver raggiunto i quarti di finale nella velocità.”
MADISON DONNE – Una bellissima volata finale di Rachele Barbieri non è sufficiente a portare sul podio dell’Americana la coppia italiana Barbieri-Paternoster. Per un solo punto sono costrette a guardare la cerimonia di premiazione dai box e cedere quel bronzo lo scorso anno vinto da Balsamo-Paternoster. Titolo all’Olanda, davanti alla Francia. La Gran Bretagna ci sopravanza di un soffio.
Rachele Barbieri: “E’ veramente dura perdere una medaglia di un punto. E’ tutta la stagione che attendevo un giorno simile. Per una settimana ho aspettato questa gara. Sono in una condizione perfetta… e tornare a casa a mani vuote fa male.”
Letizia Paternoster: “Dobbiamo partire dalle cose positive. Io è Rachele non abbiamo corso tante Madison insieme, ma abbiamo dimostrato di avere un ottimo affiatamento."