Affrontando e superando con tenacia e le dovute attenzioni le problematiche legate all’evolversi del Coronavirus, i campionati italiani di ciclismo su pista FCI, disputati la settimana scorsa ad Ascoli Piceno, si sono collocati alla fine di una stagione travagliata e fortemente condizionata dall’emergenza sanitaria, dando una continuità importante al Piceno Cycling Team-Ceci Dreambike, in prospettiva della costruzione del nuovo velodromo a Campolungo dove dovrebbe sorgere anche una cittadella delle due ruote con attività aperte anche al cross e al bmx.
Per la rassegna tricolore disputata all’interno del velodromo di Monticelli, sono state disputate una sessantina di batterie tra qualificazioni, recuperi e finali nelle specialità sprint, keirin, 500 metri, chilometro da fermo, eliminazione e scratch dove sono emersi nomi noti del settore sia in ambito maschile che femminile.
“Non ci siamo posti alcun limite – è stato il commento di Claudio Ceci, responsabile dell’organizzazione -, abbiamo fatto questo sforzo con le dovute precauzioni anti Covid-19. Ringrazio la Federazione Ciclistica Italiana per avermi dato l’opportunità di organizzare materialmente questa edizione per far correre i nostri ragazzi che hanno fatto mesi di preparazione e di sacrifici ma era impensabile non far svolgere in questa annata anomala un campionato italiano su pista”.
Francesco Ceci (Fiamme Azzurre/Piceno Cycling Team), di Ascoli Piceno, campione italiano élite velocità, keirin e chilometro: “Sono passati dodici anni dalla mia prima vittoria in un campionato italiano su pista, dopo la caduta di un anno fa ho perso la possibilità di potermi qualificare per le Olimpiadi di Tokyo perché il ciclismo su pista è uno dei pochi sport ad aver concluso le qualificazioni olimpiche nel periodo in cui ho iniziato la mia convalescenza dall’infortunio alla clavicola. Bisogna fare tesoro anche delle cose meno belle ma per ora godiamoci questa tripletta tricolore in attesa di capire se possiamo prendere parte agli Europei in Bulgaria, lockdown permettendo”.
Per le Fiamme Azzurre alla gioia di Ceci si è unita quella del veneto Francesco Lamon che si è detto entusiasta della doppietta tricolore scratch-eliminazione tra gli uomini élite dopo aver messo il sigillo nella giornata inaugurale della Sei Giorni delle Rose a Fiorenzuola d’Arda nell’americana insieme al corregionale Michele Scartezzini (anche lui sul podio tricolore nell’eliminazione dietro Lamon).
Daniele Napolitano (Piceno Cycling Team), piemontese di Venaria Reale, campione italiano juniores nel chilometro: “Sono incredulo di ciò che ho fatto. Non essendomi mai allenato sul chilometro e non avendolo mai disputato, non mi sarei mai aspettato di fare 1’08” in una pista difficilissima come quella di Ascoli. Francesco Ceci, ottimo ed esperto chilometrista, mi ha dato alcuni consigli prima della gara su come gestire le forze. Davide Ceci invece mi ha detto che Jeffrey Hoogland (élite olandese che ha il record del chilometro) si gioca la gara sulla partenza. Io ho imitato il suo stile di correre e sono riuscito nell’impresa. Ringrazio tutti quelli che mi hanno tifato e Dario Zampieri che mi ha allenato per arrivare nel migliore dei modi a questo obiettivo, mio padre per avermi portato e supportato anche nei momenti più brutti, la squadra del Piceno Cycling Team per avermi preso sotto la loro ala, Francesco e Davide Ceci per i loro impeccabili consigli. Continuerò a fare del mio meglio ma sottolineo che sono contentissimo per il mio compagno di nazionale, diretto avversario Lorenzo Ursella per aver vinto le specialità sprint e keirin”.
Manlio Moro (Borgo Molino Rinascita Ormelle), friulano di Azzano Decimo, campione italiano juniores nell’eliminazione: “Le aspettative erano molto alte, conoscevo molto bene gli avversari che erano tra i più forti velocisti e passisti in circolazione. Una vittoria che dedico alla squadra e alla mia famiglia, per la quinta volta esulto in un campionato italiano su pista in questo anomalo 2020. Sono contentissimo anche per il mio compagno di squadra Lorenzo Ursella”.
Lorenzo Ursella (Borgo Molino Rinascita Ormelle), friulano di Buja, campione italiano juniores nella velocità e nel keirin: “Quest’anno è stato molto difficile per tutti e questi campionati italiani erano molto importanti per me dopo tutti i sacrifici fatti durante il lockdown. Essere riuscito a portare a casa due maglie sia nella velocità che nel keirin era molto importante poiché sono due specialità che corro fin da quando sono esordiente e a cui ho puntato anche ai campionati europei il mese scorso. Sono molto felice di quello che sono riuscito a fare e devo ringraziare la squadra e tutti gli sponsor che mi permettono di realizzare i miei sogni nel migliore dei modi”.
Martina Alzini (Valcar Travel&Service), lombarda di Parabiago, campionessa italiana donne élite nell’eliminazione: “Sono molto contenta, nella pista ci sono molte specialità e penso che vestire il tricolore sia sempre un onore a prescindere da quale disciplina l’hai conquistato. Mia madre mi ha detto che questo è il mio nono titolo italiano e sono felice, perchè provo sempre un grande rispetto a vestire questa maglia. Colgo l’occasione per ringraziare Valcar-Travel & Service per avermi dato l’opportunità di correre in questi sei mesi e di ringraziare le mie compagne di squadra. Benchè fossi l’ultima arrivata, mi hanno sempre fatto sentire parte del gruppo e mi ha colpito il fatto di come sin dalla prima gara a Bovolone le ragazze abbiano lavorato per me come se avessi sempre vestito questa maglia. Per me e per la squadra è stata una stagione positiva con due gare vinte e ora spero che si possano disputare gli europei su pista in Bulgaria”.
Miriam Vece (Valcar Travel&Service), lombarda di Romanengo, campionessa italiana donne élite nella velocità e nei 500 metri: “Sicuramente è sempre un’emozione e un piacere vincere due maglie tricolori. Non sono né delusa ma neanche contentissima anche se c’è da dire che non posso tener conto di questi tempi visto che era una pista all’aperto e senza una curva vera e propria. Quest’anno lo sto vivendo bene sicuramente meglio dei mesi passati dove eravamo in completo lockdown. Sono tornata in Svizzera ad allenarmi e sto preparando al meglio l’europeo elite sempre se si dovesse svolgere in Bulgaria. Sicuramente non ho la forma fisica che avevo al Mondiale di Berlino ma mi sento bene. Ci tenevo a ringraziare tutta la squadra che è sempre stata vicina e non ci ha fatto mai mancare niente, oltre alla nazionale che ci ha dato la possibilità di girare in pista e non ultima la mia famiglia che c’è sempre”.
Silvia Valsecchi (Bepink), lombarda di Costamasnaga, campionessa italiana donne élite nello scratch: “Per me stata una sorpresa nel senso che sono venuta a questi campionati senza troppe aspettative visto la condizione. L'unico modo è stato quello di andare in fuga, cosa che ho fatto e fortunatamente è andata bene ed è per me il tredicesimo titolo tricolore in carriera nelle varie specialità su pista. Complimenti a chi ha organizzato questo evento perché il momento che stiamo vivendo non è dei più semplici e anche per questo che noi di Bepink abbiamo deciso di partecipare per onorare una gara come il campionato italiano e anche per gli organizzatori che ci hanno messo dell'impegno nell’allestire questo appuntamento”.
Elena Bissolati (Cicli Fiorin Cycling Team), lombarda di San Giovanni in Croce, campionessa italiana donne élite nel keirin: “Era da qualche anno che non vincevo un tricolore, il keirin è una specialità che può sorprendere, è una questione di attimi e di azzeccare la posizione e il momento giusto in volata finale. Sono contentissima per il risultato ottenuto lo cercavo da tempo ed è sempre un'emozione rivestire il tricolore, ancora di più in questa categoria donne elite. In una stagione così particolare mi ha dato ancora più motivazione per i prossimi obiettivi. Questo tricolore inoltre lo prendo come un punto di partenza e non come un punto di arrivo che mi può servire da stimolo per i le prossime competizioni”.
Sara Fiorin (Cicli Fiorin Cycling Team), lombarda di Seveso, poker tricolore tra le donne juniores nelle specialità 500 metri, eliminazione, keirin e velocità: “È sempre un'emozione unica indossare la maglia tricolore ed è stato in particolar modo quest'anno, un anno difficile e incerto per tutti. Posso dire di aver concluso la stagione nel migliore dei modi! Sono stata ripagata di tutti i miei sacrifici, vincendo 4 maglie tricolori su 4 specialità. Sono felice di aver avuto la possibilità di partecipare ai campionati italiani proprio nel velodromo di Ascoli che magari non sarà il velodromo migliore al mondo ma quello in cui da sempre mi sono trovata bene e in cui vado volentieri perché uno sport bello come il nostro non può che creare un'atmosfera altrettanto bella con le persone che abbiamo intorno”.