Si chiude con feedback più che positivi la prima parte di webinar dedicati a tutti i docenti degli Istituti che hanno aderito al progetto “La Sicurezza in Bicicletta”, inserito anche quest’anno nella piattaforma PNES nell’ambito dell’offerta formativa in materia di educazione stradale del Ministero dell’Istruzione (Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione). Un corso, organizzato dal Settore Giovanile della FCI in collaborazione con il Settore Studi, pensato proprio vista l’imprevedibile situazione epidemiologica, che impone regole ferree riguardo la presenza nelle scuole. La Federazione ha quindi scelto di organizzare questi seminari proprio per fornire agli insegnanti interessati nozioni, spunti e suggerimenti per programmare iniziative nelle proprie scuole in piena autonomia.
Un centinaio le presenze accreditate per i primi due corsi, in scena sulla piattaforma MEET il 19 ed il 21 gennaio. A partecipare sono stati docenti, Coordinatori Tecnici Regionali presenti sul territorio e a disposizione come supporto alle eventuali iniziative degli Istituti Scolastici, alcuni rappresentanti dei Comitati Regionali e Provinciali della FCI e diversi rappresentanti delle società ciclistiche e delle Scuole di Ciclismo, disponibili a collaborare per la realizzazione di eventuali progetti in presenza, qualora possibili.
Gli obiettivi che la Federazione si è posta con questo progetto sono riassunti all’interno della piattaforma PNES del Ministero dell’Istruzione, attraverso la quale ogni Istituto ha potuto iscriversi. “Ringrazio il Ministero per un’opportunità così importante” le parole introduttive di Maurizio Luzzi, responsabile per Settore Nazionale Giovanile della Federciclismo. E ancora: “Grazie a questo tipo di collaborazione, abbiamo avuto contatti con partner prestigiosi dal punto di vista delle competenze sull’educazione stradale: Polizia Stradale, Ministero Infrastrutture e Trasporti, Fondazione Ania per quanto riguarda tutta la parte assicurativa, l’ACI, il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Roma”.
Una serie di partner più che competenti, che hanno consentito alla FCI di sviluppare un progetto ben delineato: in base al tempo che ogni Istituto intende dedicare all’iniziativa, sono stati definiti 3 format didattici composti, rispettivamente da: 5/7, 6/8 o 8/10 unità didattiche. Ogni unità didattica ha la durata di circa 1 ora.
“Noi non siamo una struttura che nasce per fare educazione stradale, siamo una struttura che nasce per fare sport. Ma dato che il nostro sport viene svolto con uno strumento straordinario come la bicicletta, inevitabilmente la nostra mission diventa anche quella di diffondere nozioni, garantire stimoli e dare suggerimenti per quanto riguarda il discorso sulla sicurezza, soprattutto se si utilizza la bicicletta come mezzo di trasporto sulle strade” prosegue ancora Luzzi, prima di dare la parola alla Dottoressa Silvia Epis, Direttore Tecnico Nazionale Giovanile ovvero la massima espressione tecnica a livello giovanile che abbiamo in Federazione.
Durante le circa 3 ore di corso, la Dottoressa Epis ha ben evidenziato alcuni concetti fondamentali per il corretto utilizzo della bicicletta, come la conoscenza del mezzo e del suo uso meccanico o l’apprendimento dell’abilità motoria e tecnica per poter guidare la bici in maniera sicura: nozioni che saranno utili non solo ai bambini che vogliono andare in bicicletta, ma anche ai futuri possibili guidatori di motorini.
“Con il supporto della Polizia Stradale forniamo tutte quelle norme del Codice della Strada che regolano l’utilizzo della bicicletta, cercando di dare più indicazioni possibili ai ragazzi. L’intento è anche quello di stimolare i giovani all’uso del mezzo, cercando di favorire una mobilità dolce e sostenibile, uno stile di vita sano e soprattutto una maggiore sensibilità nei confronti dei cosiddetti “utenti deboli” della strada”.
Conclude così il consigliere federale Maurizio Ciucci: “Attraverso l’utilizzo della bicicletta all’interno della scuola, noi vorremmo far capire ai ragazzi che anche se impariamo verso i 5 anni ad usare una bici, non è scontato possedere già quelle abilità tecniche che ci permettono di guidare in maniera sicura su una strada. Soprattutto in realtà in cui bisogna convivere con altri mezzi di trasporto. E’ quindi importante far conoscere le tecniche di base, dando loro la possibilità di capire che quando si è in bicicletta, ci sono tutta una serie di problematiche da considerare. Una consapevolezza che sarà utile allo stesso bambino da adulto, una volta cambiato il mezzo di trasporto”.
Sul finale, il ringraziamento della Vice Presidente federale Daniela Isetti: “Ringrazio tutti per la grande partecipazione, che ci inorgoglisce e ci fa ben sperare sui risultati di questo progetto. Come Federazione vogliamo essere, come tradizione vuole, vicini al mondo giovanile. E vogliamo esserlo anche attraverso iniziative culturali come questa, che sappiano mettere le basi per una cultura consapevole alla sicurezza, a partire dalla popolazione giovanile per la quale abbiamo il dovere di trasmettere conoscenze, in un contesto sociale che destina grande interesse nei confronti della bicicletta, in quanto mezzo per la mobilità alternativa, per il benessere e la tutela dell’ambiente ”.