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Back L'altro pedale Ciclocross Ad Osoppo i nuovi Tricolori Paralimpici e al via il Giro d’Italia Ciclocross nel nome di Jonathan Tabotta

Ad Osoppo i nuovi Tricolori Paralimpici e al via il Giro d’Italia Ciclocross nel nome di Jonathan Tabotta

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La festa si raddoppia ad Osoppo, con il sabato che precede la tappa del Giro d’Italia Ciclocross promosso al grado di comprimario grazie alla 15esima edizione dello Junior Cross e, soprattutto, della terza edizione del Campionato Italiano Ciclocross Paralimpico. Così la vigilia della tappa 2 della Corsa Rosa è stata tutt’altro che una preparazione, ma un grande momento di condivisione. Giù tutte le distinzioni tra due parole così pesanti e cacofoniche – disabili e normodotati – che non riescono ad esprimere la bellezza dello sport senza barriere. È proprio quello che desiderava la Jam’s Bike Team Buja che anche quest’anno ha abbinato alla tappa del GIC la rassegna tricolore, con l’approvazione piena dell’ASD Romano Scotti.

I Paralimpici hanno condiviso il 70% del percorso che domani vedrà protagonisti i girini per l’assato alla maglia rosa nel nome, per la 16esima volta, di Jonathan Tabotta. Si, si corre in memoria di un indimenticabile amico di queste terre e del ciclocross. Jonathan Tabotta è andato in fuga l’ultima volta 16 anni fa, dopo aver lottato come un leone. La classica di ciclocross in suo ricordo stringe intorno al suo nome il gotha dei prati italiani, riempiendo di gioia il profondo vuoto lasciato dalla sua perdita. Una stella che guarda e protegge dal cielo il popolo del Giro d’Italia Ciclocross. Il clima di emozione è palpabile, a Osoppo, quando si combina il ricordo di Jonathan con il ciclocross, nell’alchimia degli entusiasmi sapientemente miscelata dalla Jam’s Bike Team Buja con la collaborazione fraterna dell’ASD Romano Scotti.

 

Lo scorso anno i paralimpici sono partiti poco più che in 20, oggi sono stati quasi 40, con lo spettacolo assoluto e offerto dai tandem, tra due ali di pubblico sempre più abituato a giornate di sport per davvero complete. Il sole autunnale di Osoppo si è così riflesso sulle neo maglie tricolore:

  • TANDEM: Emanuele Bersini e Nicola Loda (Polisportiva Disabili Valcamonica)
  • MC2: Fabrizio Topatigh (Active Team Leonessa)
  • MC3: Mirko Pini (Active Team Leonessa)
  • MC4: Michele Pittacolo (Pittabike ASD)
  • MC5: Massimo Salmaso (Triviug Foggy Team)
  • WB: Beatrice Cal (ANB Fiamme Cremisi)

 

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150 erano invece i giovanissimi dalla categoria promozionale G0 alla G5 che questo pomeriggio si sono sfidati su un tracciato in parte ricavato da quello dei “grandi” – che diversamente dal consueto hanno potuto accalcarsi sulle transenne per fare il tifo per i più piccolini, la cui gara è invece di solito in contemporanea – prima di lasciare spazio alle ultime rifiniture dello staff. Domani si comincerà infatti alle 9:30 con gli assalti alla maglia rosa, a quella rosa-verde e quella bianca.

Si correrà a Osoppo, nello storico e spettacolare Parco del Rivellino, con l’organizzazione di una società di Buja e con tanto cuore di Gemona e San Daniele del Friuli: non a caso il 16° Memorial Tabotta, 2a tappa del GIC, assume già da qualche anno il soprannome di gara pedemontana dei quattro comuni. L’intera comunità collinare del Friuli è in festa perché qui c’è una delle densità ciclistiche più elevate d’Italia ma anche perché ha saputo fare squadra, mettendo insieme le risorse per la realizzazione di un sogno. Di un sogno rosa chiamato Giro d’Italia Ciclocross.

La tappa è stata presentata questa sera presso la suggestiva sede del forte di Osoppo, in cima alla collina che domina il campo gara. Una novità fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale per sposare in un unico evento sport, cultura e natura. Domani le classifiche potranno essere seguite online sul sito ufficiale del Giro d’Italia Ciclocross.

Barbara Zilli (Assessore alle finanze della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia): «La tappa di domani è un riconoscimento per il grande lavoro di chiunque usi la bicicletta in questa regione. Sarà l’occasione per approfondire la passione per la bicicletta, da chi la usa per svago a chi per pura passione agonistica. Avere qui il Giro d’Italia Ciclocross è un onore e vanto per un territorio che merita tanto. Il FVG si presta a essere teatro di corse simili e lo stiamo sperimentando anno per anno. È un fantastico messaggio per i giovani: vedere ragazzi che si avvicinano a questa tipologia di sport capiscono subito cosa vuol dire crescere insieme, vivere una comunità sportiva di cui abbiamo bisogno per crescere nella vita, da donne e uomini maturi. Per questo un applauso alla Jam’s Bike per aver voluto ancora una volta il GIC qui al Rivellino. E hanno visto giusto, la tappa è ambitissima, anche per il grande valore storico e culturale».

Fausto Scotti (Presidente del Comitato Organizzatore): «Complimenti Marco per quello che sei nuovamente riuscito a fare. Mettere d’accordo tante amministrazioni è sempre più una impresa e tu ci sei riuscito alla grande. La cosa importante che fa la Jam’s Bike è andare in giro per tutta l’Italia. Non aiutateli solo per le attività organizzative, ma anche per poter girare l’Italia e portare alto il nome del Friuli Venezia Giulia. Noi dal canto nostro cerchiamo di valorizzare il lato umano. Non andiamo in cerca di realtà dove ci sono tante risorse ma poco spirito umano. Io ho un gruppo di persone che mi seguono in tutta Italia, senza di loro nulla di tutto ciò sarebbe possibile. E la nostra energia sono le società sportive che chiedono le tappe, se loro non hanno forza non si pul andare da nessuna parte».

Luigino Bottoni (sindaco di Osoppo): «Ricordo ancora con piacere l’anno del grande diluvio in una tappa di qualche anno fa. Domani acqua non ci sarà, ma comunque per il pubblico sarà una grande festa. Come comunità cittadina siamo felicissimi di questa grande occasione, a tutto tondo. La tappa del GIC è un evento di carattere nazionale, dall’eccelso valore agonistico, per il cui spessore è doveroso ringraziare l’ASD Romano Scotti e la Jam’s Bike. Avete avuto una grandiosa idea nel Parco del Rivellino, che si presta benissimo al ciclocross. E un grande grazie alla regione FVG per il sostegno che dà alla manifestazione e ai piccoli comuni. È anche grazie al loro sostegno se il Parco del Rivellino è così pulito e impeccabile».

Silvia Maria Pezzetta (sindaco di Buja): «Quando un ragazzo si pone degli obiettivi sa rispettare le regole, i compagni e l’avversario. Ecco il valore aggiunto del ciclocross, un impegno che insegnerà ad affrontare gli ostacoli della vita. È importante sostenere sui ragazzi e investire su di loro: è uno sguardo al futuro. E non è un caso che questo lavoro porti anche a soddisfazioni agonistiche, con i campioni che stanno nascendo. E come amministrazione comunale questo è un nostro pilastro, il nostro sostegno non mancherà mai».

Mara Gubiani (assessore allo Sport e Attività produttive di Gemona): «Il Parco del Rivellino merita di essere teatro di allenamento per tutto l’anno. La Jam’s Bike è partita da un atto di dolore in memoria di Jonathan per arrivare a un tripudio di gioia. E che bello vedere che questo sport è per ragazzi e ragazze. Tante volte negli sport professionistici le donne sono sempre “all’inseguimento”, qui nel ciclocross invece si è tutti uguali. Che meraviglia!».

Silvano Pilosio (assessore allo sport di San Daniele del Friuli): «Un grande ringraziamento al GS Scotti che gira tutta l’Italia per permettere che tutto questo esista. Grazie specialmente ai genitori, che offrono il loro incondizionato sostegno: un grande applauso a chi fa questi sforzi grandi. Auguri per domani».

Alessandro Brancati (vice presidente Comitato Regionale Friuli della FCI):«Ringrazio gli amministratori, è un bel segno la sinergia tra comuni. È una forza immensa. Grazie Fausto! Il ciclocross è la scuola di vita del ciclismo, perché si disputa in tutte le condizioni meteo e d’inverno anche col buio. E poi il GIC porta davvero tanto movimento turistico».

Jessyca Baldassa (presidente Jam’s Bike Team Buja): «Grazie a tutti per essere qui. Avete sempre usato la parola sacrificio, ma per me è un piacere condividere il mio tempo con i miei ragazzi. È un “sacrificio” che vivo sulla pelle ogni giorno, con la speranza di riuscire a trasmettere ai ragazzi i giusti valori».