Mar11262024

Aggiornamento:02:47:12

Back L'altro pedale Ciclocross Eva Lechner domenica sul percorso "preferito" di Namur in Belgio per la Coppa del Mondo

Eva Lechner domenica sul percorso "preferito" di Namur in Belgio per la Coppa del Mondo

 

 

Tornata alle gare dopo la caduta di Tabor nella Repubblica Ceca e i relativi problemi al ginocchio, Eva Lechner si è ben destreggiata ad Anversa nella sesta prova del Superprestige dove è riuscita a centrare la top ten concludendo al 10° posto.

“Potevo anche entrare nelle prime cinque dell’ordine di arrivo - racconta la campionessa italiana della Star Casinò -. Sono partita male a causa di una caduta della concorrente che mi stava davanti alla partenza, ho dovuto frenare per evitare di cadere a mia volta e ho perso tantissime posizioni. Sono quindi entrata nel tratto fuoristrada abbastanza indietro e non nascondo di aver avuto anche un po’ paura dopo quello che era successo a Tabor. Invece sono riuscita a prendere il mio ritmo a metà primo giro, ho recuperato tante posizioni e non ero molto lontana dalle prime cinque, per questo penso che senza l’inconveniente iniziale avrei potuto lottare per le prime posizioni. C’erano anche le condizioni ideali: cielo coperto ma senza pioggia e non faceva freddo, aveva piovuto molto nei giorni precedenti alla gara e così c’era tanto fango e il percorso era divertente, quello che a me piace”.

E i problemi al ginocchio?

“Mi sono quasi del tutto ristabilita, prima della gara a freddo sentivo il dolore e anche dopo la gara era la stessa cosa, ma a caldo in corsa tutto andava bene”.

Archiviato il Superprestige si pensa alla Coppa del Mondo in programma domenica 20 dicembre a Namur per la seconda tappa della Coppa del Mondo di ciclocross. Il tracciato belga strizza l’occhio alla bolzanina allenata da Luca Bramati: in carriera ha ottenuto tre podi sempre in CDM: 3° posto nel 2017, 2° posto nel 2016 e 3° nel 2015.

“E’ la mia gara preferita in assoluto - conferma la pluricampionessa della Star Casinò -, il percorso è stile mountain bike: lento, c’è sempre fango, bisogna stare attenti ai sassi nascosti sotto, e c’è un pezzo da fare con la bici in spalla. Tracciato duro come piace a me! Ho fatto belle gare a Namur, ricordo un secondo posto dopo ben due forature! L’unico problema è vedere se parto tanto indietro, dipende dalle scelte dell’UCI per le griglie di partenza: se usano quella decisa a inizio stagione parto in seconda fila e quindi va bene, se usano la classifica di Coppa, visto quello che mi è accaduto a Tabor, parto in quarta fila e di conseguenza diventa difficilissimo poi ritornare davanti”.