DONNE ELITE - E' ancora Sanne Cant la regina indiscussa del ciclocross. Dopo essere salita sul gradino più alto del podio a Bieles nel 2017 e a Valkenburg lo scorso anno, la belga si conferma anche quest'anno ed in 47'53'' si prende la medaglia d'oro nella gara Elite dei Mondiali in corso a Bogense.
Una gara tutt'altro che facile, in cui la campionessa del mondo si è trovata presto (come prevedibile) nella morsa delle atlete olandesi Lucinda Brand, Marianne Vos, Denise Betsema e Annemarie Worst. La Cant non ha perso mai la testa ed ha raggiunto la vittoria grazie alla sua abilità tecnica, punendo le incertezze di Lucinda Brand (seconda a 9"), e sfruttando la giornata così così dell’eterna Marianne Vos, bronzo a 15".
Gara non brillante per le azzurre: Alice Maria Arzuffi chiude in 12esima posizione a 2’08” dalla leader, mentre Eva Lecher termina 17esima a 2’48”.
Rammaricato il CT Scotti: "Purtroppo entrambe le azzurre non sono partite bene. Hanno tentato di recuperare ma senza successo. In più il percorso è cambiato: la pioggia lo ha reso fangoso e scivoloso. Guardiamo a domani".
1. Sanne Cant (Bel) in 47’53”; 2. Lucinda Brand (Ola) a 9”; 3. Marianne Vos (Ola) a 15”; 4. Denise Betsema (Ola) a 25”; 5. Annemare Worst (Ola) a 34”; 6. Jolanda Neff (Svi) a 1’16”; 7. Kaltijn Keough (Usa) a 1’21”; 8. Nikki Brammeier (Gbr) a 1’37”; 9. Sophie De Boer (Ola) a 1’59”; 10. Ellen Van Loy (Bel) a 2’05”; 12. Alice Marie Arzuffi (Ita) a 2’08”, 17, Eva Lechner (Ita) a 2’48”.
UNDER 23 - Thomas Pidcock, il britannico dominatore delle ultime due edizioni di Coppa del Mondo, aggiunge un altro trofeo al suo palmares con la splendida maglia iridata vinta oggi a Bogense, in Danimarca, nella categoria under 23.
Medaglia d’argento a 15” per il belga Eli Iserbyt, campione del mondo uscente, e medaglia di bronzo per il francese rampante Antoine Benoist, a 23”. Pidcock ha avuto gioco più facile del previsto sul rivale belga, che ha dovuto cedergli il titolo mondiale 2019.
Il migliore degli italiani, come da pronostico, il campione italiano Jakob Dorigoni, protagonista di una gara coraggiosa che lo ha visto fino all’ultimo in lizza per un posto sul podio per poi chiudere al quinto posto a 38” dal vincitore. Al 34° posto il generoso Antonio Folcarelli, a 3'28" dal vincitore, 40° Stefano Sala a 4'04"-
"Ho dato l'anima. Non è arrivata questa medaglia": la delusione per il 5^ posto di Dorigoni è evidente, nonostante la sua maestria nella tattica di gara. E aggiunge: "Volevo questa medaglia. Ma non è successo. Sono deluso: per come ho saputo gestire la prima parte di gara, dove ho messo in atto la strategia di rimanere su Pidcock, riuscendo anche a recuperare in alcuni momenti, mancava poco per mettere a segno il mio obiettivo. Sono arrivato all'inizio dell'ultimo giro in lotta aperta con il francese ed il ceco. Quest'ultimo ha fatto il buco, seguito poi dal francese. Ho dato l'anima. Bocca aperta gambe e... anima. Ma non è bastato. Complimenti a chi è andato a podio".
Un grande rammarico anche per il CT Scotti: "Ha messo in atto la tattica di gara che era di non perdere Pidcock. Ha corso bene sempre nel ritmo forsennato di gara. Ha inseguito e risposto ai rilanci. Peccato perché ha dato tutto".
JUNIORES - Lungo un percorso reso particolarmente insidioso dal ghiaccio, il britannico Ben Tulett fa il bis e conquista per il secondo anno consecutivo il titolo mondiale, completando una straordinaria doppietta: Il 17enne è infatti il secondo nella storia a laurearsi per due anni di seguito campione mondiale della categoria juniores. Prima di lui, solo il fuoriclasse olandese Mathieu Van der Poel ci era riuscito. Tulett ha sferrato l’attacco vincente nel terzo giro, sorprendendo gli avversari e chiudendo tutto solo con il tempo di 42:29. Medaglia d'argento per il belga Witse Meeussen (+20"), davanti al connazionale Ryan Cortjens (+ 27”). Sul podio il campioncino britannico è stato premiato dal vice presidente dell'UCI Renato Di Rocco (a sinistra nella foto in alto).
Buona la prova degli azzurrini, mai in lotta per le posizioni di vertice ma autori di una prova che dimostra come la Nazionale juniores sia in continua crescita. Insomma, al termine di una prova in linea con le aspettative e dopo aver combattuto per chiudere nella Top Ten, Samuele Leone si ferma all'11° posto a 1'06" dalla vetta, mentre Tommaso Bergagna si piazza in 13esima posisizone a 1'13". Più indietro Davide De Pretto (26° a 2'20"), Samuele Huez (38° a 3'02") e Davide Toneatti (44° a 3'43").
Così il CT Scotti: "Un percorso tecnico e velocissimo. Abbiamo combattuto fino alla fine in particolare Leone e Bergagna hanno dato tutto, considerando anche la caduta di Leone che poi ha recuperato. De Pretto ha avuto un guasto tecnico perdendo tempo e terreno preziosi. Peccato per Toneatti, dopo una stagione di spessore, proprio oggi non era in condizione".
Ufficio Comunicazione FCI