L’ultima tappa del Giro d’Italia Ciclocross è entrata nel vivo. A otto giorni dall’evento conclusivo della rassegna rosa si è alzato il sipario sulla tappa di Barletta. Questa mattina, nell’auditorium del liceo scientifico-sportivo “Carlo Cafiero”, la conferenza stampa di presentazione, fortemente desiderata per un pubblico di giovani studenti e, ovviamente, giornalisti.
Alla presenza della stampa e delle quattro classi dell’indirizzo sportivo l’organizzazione curata dal team Eurobike Corato è scesa nei dettagli illustrando la struttura logistica dell’evento e approfondendo i punti salienti del percorso che per tutta la giornata di sabato 23 dicembre vedrà protagonista il castello svevo. Ma non solo: oltre l’aspetto meramente tecnico, i riflettori sono stati puntati sulla ricaduta positiva che un simile evento ha e può avere sul territorio e sul trend di crescita del movimento locale che ha portato ben due atleti in maglia rosa e tanti altri a contendersi le piazze d’onore del podio.
Di seguito il resoconto stenografico degli interventi.
«Non è a caso che, pur avendo Barletta tanti luoghi storici e di rilevanza culturale, abbiamo deciso di essere presenti qui a scuola – ha spiegato Roberto Ferrante, coordinatore dell’ufficio stampa di tappa - perché il ciclocross è una disciplina che si rivolge ai giovani, agli agonisti, agli under 19. E poi perché il ciclocross sta rinascendo, riparte dalle origini, ed è un po’ quello che si fa a scuola».
Marcello Degennaro (funzionario CONI e organizzatore tappa GIC): «Questo affiancamento sta procedendo sin dai campionati europei del 2012. Adesso siamo nella manifestazione più importante. Il tutto è nato da una forma di collaborazione e di amicizia tra me e Maurizio Carrer. Abbiamo portato avanti tante iniziative (come questa e la Marathon del Gargano). È un invito, il mio, ai ragazzi dello scientifico-sportivo: vi auguro con tutto il cuore un futuro nello sport. Vi invito a vedere come funziona un’organizzazione, al di là della vostra passione per lo sport. Dietro un evento che riesca sotto l’ottica sportiva e turistica occorre state attenti a curare ogni dettaglio. Rendetevi conto di quale organizzazione ci sia dietro. Stare a guardare e non chiedere significa non comprendere quali sono le dinamiche».
Il ciclocross è una delle più nobili discipline del ciclismo, che si prefigge l’obiettivo di mantenere in esercizio gli atleti durante il periodo invernale. Disciplina altamente formativa, è capace di dare quel quid in più agli atleti dal punto di vista atletico e tecnico e con gli anni ha assunto vita propria, Dall’essere solo strumento di preparazione è divenuta disciplina agonistica a tutti gli effetti. Negli ultimi 10 anni la grande svolta con l’istituzione del Giro d’Italia, ispirandosi a quello, centenario, su strada. Siamo alla nona edizione e per la prima volta si conclude in Puglia. Solo un’altra volta una tappa intermedia, Otranto 4 anni fa, ma poi ci si era soffermati in regioni con una tradizione ciclistica più consolidata. Grande merito è da tributarsi al comune di Barletta che negli anni ha saputo cogliere questa grande potenzialità. Logisticva standard calata nelle realtà locali per merito dell’impeccabile organzizazione del asd Romano Scotti.
Patrizia Mele (assessore allo sport – città di Barletta): «Abbiamo bisogno di manifestazioni di un certo livello, che mettano in luce le attività svolte sul territorio. Promuovere qualsiasi forma di sport nella nostra città è la nostra mission. Sarà un grande successo ed è il modo per poter far conoscere, oltre che il ciclocross, anche la nostra città, che ha sempre bisogno di essere pubblicizzata e conosciuta in tutte le parti d’Italia. Con l’impegno delle associazioni ci riusciamo. Si sposano bene sport, cultura e territorio e il sociale, perché facendo attività sportiva si promuove un nuovo modo di socializzare e stare insieme, che fa bene sia al corpo che allo spirito».
Antonio Rutigliano (presidente CONI BAT): «Il nostro territorio per crescere ha bisogno di questi grandi eventi. Ha bisogno di sport che giungano sin nel cuore delle città. Sport di sacrificio, fatti all’area aperta. Ciò che vogliamo portare come messaggio ai giovani, ai nostri ragazzi, è di essere vicini a questo modo di vivere. Ci permette di crescere e maturare valori che ultimamente stanno scomparendo dalla nostra gioventù. Vivere dall’interno questi eventi permette loro di capire dal punto di vista organizzativo quanti dettagli siano fondamentali. Si respira l’aria buona, quella che fa bene alla salute in tutti i modi possibili e immaginabili. Auguro all’evento che possa portarci tante testimoniante che aiutino a crescer tutti quanti insieme. Il 2017 si chiude nel migliore dei modi e con rosee prospettive per gli anni a seguire».
Luigi Maurizio Carrer (Team Eurobike – presidente del comitato di tappa): «Marcello mi ha dato ancora una grande chance. Ad agosto, in soli 10 minuti, abbiamo deciso di portare avanti questa iniziativa, questo impegnativo progetto. Ringrazio Franco Allegretta e il suo ufficio sport, che ha tanto lavorato per portate tutto in sicurezza. Ringrazio tanto il comune. Ieri ho fatto una perlustrazione nel fossato, è tutto pulito, con l’erba tagliata. Con una grande persona qui presente, Piero Loconsolo, abbiamo percorso le tappe del GIC. Sin dalle prime battute abbiamo notato che i nostri giovani sono in grado di lottare con i migliori. La Puglia c’è, stiamo facendo un ottimo lavoro con la Ludobike, la Cavallaro, l’Andria Bike, La Kalos, L’ASD MTB Casarano».
È lo stesso Carrer ad illustrare i segreti del percorso: «Il tracciato prevede subito in partenza un tratto di lancio in asfalto (350m). Entrando nel fossato ci sono tratti erbosi, con ostacoli altamente spettacolari. Scalinata per lasciare il fossato, preceduta dalla zona box e subito dopo il tratto nei giardini. 2,8 km il totale. Ci sarà molto personale, come gli amici della Fieramosca Barletta, società molto attiva, con loro pianificheremo la sicurezza del percorso».
Importanti anche i risvolti sull’economia e il turismo locale: «Il risultato di questa gara è che ieri ho chiamato ai b&b e hanno già riempito tutte le loro possibilità di alloggio. Questo evento sta portando motivo di interesse e lavoro. Il risultato è reale. Siamo all’ultima settimana, desidero ringraziare di tutto cuore gli sponsor per il supporto tecnico e tra breve daremo a conoscenza su giornali e riviste chi ci ha dato una mano nell’iniziativa».
La Puglia è stata, per anni, culla dei cicloamatori. Ha una tradizione ciclistica consolidata che raramente è riuscita a sfociare nel professionismo, un po’ per sfortuna, un po’ perché sono mancati i giusti supporti. Negli ultimi anni si sta registrando un’inversione di tendenza, c’è questa attenzione verso i più piccoli da parte di cicloamatori, cioè che quelli che praticano ciclismo per diletto e con risultati discreti.
Lorenzo Spinelli (presidente del comitato BARI-BAT della Federazione ciclistica Italiana): «I miei complimenti all’amministrazione comunale di Barletta. Sarà un ottimo biglietto da visita. Gli alberghi convenzionati sono già pieni, occasione unica per attrarre gente e far girare l’economia. E mi complimento con questa realtà scolastica che scopro oggi, dedicata a Pietro Mennea. Sono certo che essendo un liceo sportivo vi verranno trasmessi dei valori importanti. Lo sport dà tanti risvolti dal punto di vista lavorativo, se vissuto in maniera sana e pulita.
Il ciclismo giovanile pugliese sta crescendo, i risultati e i numeri sono impressionanti. È dovuto al fatto che molti cicloamatori si sono resi conto che per continuare nella tradizione dovevano coinvolgere i loro figli. Siamo cresciuti perché qualche giorno fa vedevo le statistiche, per le quali in provincia abbiamo tra giovanissimi e promozionali 465 tesserasti. Quello che si è fatto in Bari e Bat è stato bello quest’anno. Tre iniziative, tra cui svettano il Challenge delle cattedrali e il Challenge dell’amicizia. Il ciclismo giovanile sarà di buon auspicio per il futuro. E spero quindi che in questo numero ci potranno essere i futuri campioni e i futuri professionisti».
Una trama nascosta sottende questa bella organizzazione del GIC, il punto d’arrivo, parziale, della crescita del ciclismo pugliese. È la condivisone delle esperienze, la messa a fattore comune delle capacità organizzative e tecniche di tanti direttori sportivi. Negli ultimi anni è avvenuto un fenomeno a dir poco straordinario, del quale all’esterno non è trapelato nulla, ma i cui risultati li stiamo vedendo adesso. Sono stati messi al bando gli individualismi. I dirigenti hanno compreso che solo unendosi e contaminando le reciproche expertise avrebbero potuto competere con regioni dalla stoia più blasonata. Mettendo al bando campanilismi e decennale rivalità hanno creato un polo tecnico di riferimento per i ragazzi. Il difetto locale di chiudersi nel campanile può dirsi quasi acqua passata. Per tanti anni, però, è stata la regola, forte limite allo sviluppo del ciclismo e dello sport. Limite superato grazie alla volontà della base. Sono stati gli stessi atleti a capire che la direzione era sbagliata e a voler investire nella crescita comune. Tutto ciò si sta riflettendo irrimediabilmente nei risultati. Tutti frutti di questo lavoro di base che per un paio di anni è stato nascosto e ora, come punta di un iceberg, svetta.
Piero Loconsolo (Team Ludobike – responsabile settore ciclocross per la Puglia): «Il GIC è eccezionale, ci tenevamo tantissimo. Dopo 20 anni di attività abbiamo la possibilità di mettere in atto l’esperienza accumulata. Abbiamo dovuto unire tutte le forze perché abbiamo tanti corridori in gamba, tanti. Siamo in dovere di dare la possibilità non a noi direttori sportivi di essere bravi, ma a loro di diventare grandi. Abbiamo creato serenità nella condivisione, per dare una grande mano ai ragazzi. Abbiamo unito la Puglia, che è molto lunga, dal Salento al Gargano, portando a correre i nostri atleti nella top-ten con le categorie allievi ed esordienti. Più si sale con le categorie più l’attività è dura. Maurizio l’ho voluto al mio fianco da subito perché è un grande sportivo e un grande imprenditore. Possiamo afre grandi cose insieme. Questo non è un punto di arrivo, stiamo giusto partendo. Nei prossimi due quadrienni olimpici vogliamo portare i corridori alle olimpiadi. Noi ci crediamo, la stiamo mettendo tutta».
Nino Vinella (decano dei giornalisti barlettani e amico di Pietro Mennea): «Quando l’Italia era povera ma bella, la bicicletta non era performante come questa, ma serviva per andare a lavorare. I vostri nonni andavano a lavoro in bici. Era quindi quasi naturale il passaggio dalla bici familiare alla bici sportiva. Il ciclismo locale, visto dalla parte del cronista, ha sempre regalato emozioni, sin dalla fine della guerra. Barletta ha organizzato diverse edizioni del giro di Puglia e di Lucania ed era la piattaforma di lancio del giro d’Italia. Ha organizzato il “Giro dell’8” (vinto anche da Maurizio Carrer, ndr), un piccolissimo microscopico giro d’Italia attualizzato nella provincia. Il nostro stadio storico, il Lello Simeone, ha un velodromo e su quella pista sono state combattute sino alla morte sportiva tante sfide. Accanto al calcio c’era anche tanto sanissimo ciclismo. Intorno al ciclismo si cresce con la consapevolezza di poter essere padrone del proprio mezzo. Parlando di ciclocross, il paragone con Pietro Mennea viene spontaneo. Lui che ha iniziato in una disciplina così simile, assonante, la corsa campestre. Resta storico il suo smarrimento, quando partecipando a un campionato provinciale, disse al suo primo insegnante di educazione fisica di non poter continuare per aver perso una scarpa nel fango. “Pietro lascia la scarpa nel fango e corri” gli rispose il prof. Pietro continuò e vinse la medaglia d’oro con una scarpa sola. Questa è la grinta che ci vuole, questo è l’impegno che bisogna metterci. Auguri ragazzi».
La conferenza stampa del pre-gara si terrà invece nel pomeriggio di venerdì 22 dicembre, quell’esclusiva location quale è la sala rossa del castello svevo, esattamente nel cuore del percorso di gara. Saranno presenti gli atleti in lotta per la maglia rosa e gli organizzatori del team Romano Scotti, che qui a Barletta tracceranno il quadro d’insieme dell’edizione numero 9 del Giro d’Italia Ciclocross.
Al termine della conferenza stampa verranno rilasciati i pass box e parcheggio per i giornalisti e le squadre che ne avranno fatto richiesta sul sito http://www.ciclocrossroma.it/squadre/.
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*L’ufficio stampa del Team Eurobike e della tappa 6 del Giro d’Italia Ciclocross