Lun09162024

Aggiornamento:10:15:48

Back Strada Record di partecipanti alla Cime di Romagna prendono il via in 3962. Pedale Bianconero sul gradino più alto del podio

Record di partecipanti alla Cime di Romagna prendono il via in 3962. Pedale Bianconero sul gradino più alto del podio

Faenza - In 3962 hanno dato vita alla 9° Gran Fondo Le Cime di Romagna. Questa edizione sarà ricordata come la manifestazione che ha fatto segnare il maggior numero di partecipanti, almeno per quel che riguarda la giovane storia della prova faentina. Per quel che riguarda la classifica finale, sono ancora una volta le società lughesi a dominare la scena, successo del Pedale Bianconero davanti alla Francesco Baracca. Al terzo posto l'Arci Marzeno Faenza. Tra le società avisine successo dell'Avis Riccione

 

 

L'elegante divisa da ciclista del sindaco di Faenza

Alle 07,30 un lungo serpentone multicolore costituito dai 3329 ciclisti che avevano effettuato la preiscrizione e guidato da Giovanni Malpezzi primo cittadino di Faenza e dall'ex professionista Renato Laghi, prendeva il via dalla centrale Piazza del Popolo per solcare il nastro d'asfalto che lambendo i caratteristici calanchi, le piantagioni di kiwi e la "Strada dei Vini e dei Sapori" portava i protagonisti di questa prima prova del Circuito Romagnolo ad "immergersi" nell'indimenticabile scenario naturale dell'Appenino Tosco Romagnolo. La calda mattinata e gli accesi colori della vegetazione appenninica hanno accompagnato i ciclisti nella piacevole, quanto impegnativa pedalata lungo i tornanti dei monti Carla, Chioda, Busca, sino a raggiungere il Passo Peschiera e dell'Eremo, dal versante di San Benedetto in Alpe dove il silenzio è interrotto soltanto dal lento scorrere delle acque del torrente Acquacheta Dante, per poi far ritorno a Faenza e gustare il prelibato pranzo party. Intanto a metà mattinata 632 ciclisti hanno dato vita al raduno autogestito.

Il passaggio all'Acquacheta, la sorgente che ispirò il Sommo Poeta, Dante Alighieri

 

Come quel fiume c'ha proprio cammino
prima dal Monte Viso 'nver' levante,
da la sinistra costa d'Apennino,
che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,
rimbomba là sovra San Benedetto
de l'Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto;
così, giù d'una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell'acqua tinta,
sì che 'n poc'ora avria l'orecchia offesa.

Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto XVI, Versi 94-102