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Festa in grande stile per l'addio al ciclismo di GiovanMaria Tonni

Ogni stagione ha la sua frutta, se la vuoi fuori stagione la puoi anche trovare ma devi pagare un prezzo a volte esagerato: questo è ciò che sin da piccoli ci insegnavano i nostri vecchi nonni saggi. Per un corridore, specialmente se amatore, trovare la giusta collocazione per dire: “Basta”, e appendere la bici al chiodo è una decisione molto sofferta, e quasi sempre essa è abbinata ad eventi che non possiamo controllare, ma che inesorabilmente arrivano e ci fanno capire che il “tempo delle mele” è passato. E’ con questo spirito, molto auto-ironico che GiovanMaria Tonni, noto ciclocrossista militante dell’Asd Garbagnatese, che della bici ha sempre fatto un motivo di coesione e di sana allegria, in occasione del suo compleanno ha voluto riunire presso un noto ristorante di Cislago, un gruppo di amici, con annesse consorti che per lunghi decenni si sono incontrati e sfidati in gare amatoriali.

E’ un lungo elenco di super gentlemen e non che hanno scritto pagine indelebili dell’Udace, e che per motivi diversi si trovano sul filo della fatidica decisione, che per alcuni è già scattata. Gianfranco Pavanello, campione di sport e di vita guida dall’alto delle sue 1200 e oltre vittorie questa benemerita categoria, per rispetto alla privacy di ogni uno eviterò accuratamente di entrare nei problemi personali, che comunque si voglia guardarli hanno un comune denominatore, l’età impietosa che non possiamo fermare, gli fa da valletto Felice Uboldi, che per le sue imprese sportive è stato insignito da Oscar Luigi Scalfaro del titolo di Cavaliere della Repubblica per meriti sportivi, innumerevoli le sue maglie tricolori e non che hanno contraddistinto la sua lunga carriera di ciclocrossista, anche se la maglia più prestigiosa l’ha conquistata in un mondiale su strada.

Angelo Pagani, che negli anni settanta, militava nella Cristante Manicone di Cormano, sodalizio che ha gettato le basi dell’attuale Udace, e che saltuariamente ancora si attacca il numero sulla schiena, anche se il suo sport preferito da tempo sono le cene con gli amici. Luigi Nardello avrebbe, a detta dei medici dovuto appendere la bici al chiodo da tempo, ma la sua passione ha sempre scavalcato ogni saggio consiglio, compresi quelli del suo carissimo amico Franco Parini, mondiale e tricolore, con il quale ha scritto le pagine più importanti del ciclismo Varesino, per Parini il rito del numero dorsale è ancora corrente, così come il suo impegno silenzioso nel mondo del sociale, come guida per i non vedenti nella quale si cimenta da anni con scrupolo e riserbo.

Sergio Rottoli, che ha onorato la sua lunga milizia con un maglia tricolore nel 2009, e che unitamente a Vincenzo Vezzoli, che a quel trionfo lo ha guidato, sono ancora in attività, ma che si sentono vicini a questo gruppo di amici con i quali hanno diviso tante soddisfazioni e fatiche. Pietro Alfonso, presidente da oltre un trentennio dell’Asd Cesate, che per un banalissimo infortunio tra le mura di casa ha corso il rischio, non solo di non poter più gareggiare, ma anche di non poter più camminare, per fortuna tutto o quasi risolto, certo che a vent’anni una simile caduta, non solo non sarebbe accaduta, ma certamente avrebbe comportato danni irrilevanti.

Ultimo degli invitati, anzi il penultimo perché l’ultimo che scrive, non ha potuto partecipare in quanto impegnato nella gara di Paullo in veste di speaker, è Giuseppe Ghidoni, che con la sua azienda ha sponsorizzato per tre lunghi lustri quello che è noto come il torneo più longevo e conosciuto del mondo del fuoristrada. Ghidoni da tempo, ha passato le redini dell’azienda ai figli ed ha diradato di molto l’impegno agonistico.

GiovanMaria Tonni, cinque volte campione provinciale di Milano di ciclo cross, è quello che probabilmente ha pagato il dazio più alto all’ineluttabile destino, per lui la bici è ancora compagna di passeggiate lungo il lago di Varese, ma l’attività agonistica è diventata una chimera, rimane lo spirito dell’uomo che mette in campo valori importanti, e sino a quando i veri amici risponderanno, avremo sempre qualcosa da scrivere.

Fonte: Arnaldo Priori