Prosegue nel segno della combattività la Vuelta a Espana del Team Colombia-Coldeportes. Dopo la fuga da lontano di sabato con protagonista Carlos Julian Quintero, è stato Brayan Ramirez – l’atleta più giovane a disposizione dei DS Valerio Tebaldi e Oscar Pellicioli in questa Vuelta – a mettersi in luce in un’altra dura tappa di montagna, la quindicesima, Comillas-Sotres. Cabrales (175 km). A differenza della frazione di ieri, il gruppo non ha lasciato spazio agli attaccanti, e Joaquim Rodriguez (Katusha) è riuscito a centrare il successo di tappa, superando di pochi secondi Rafal Majka (Tinkoff-Saxo) e Daniel Moreno (Katusha). Quarto posto per Fabio Aru (Astana), che conserva così il simbolo del primato. Sul podio c’è però spazio anche per Brayan Ramirez, che ha ricevuto il terzo premio di miglior combattivo del Team in questa Vuelta, dopo quelli conquistati da Miguel Angel Rubiano e Carlos Julian Quintero: il numero rosso passa quindi dal dorsale 65 al 66. A dispetto della giovane età, l’atleta ventiduenne di Bogotà è riuscito a inserirsi nel tentativo di fuga partito dopo 40 km di battaglia in testa al gruppo. Con lui sono partiti in avanscoperta Blel Kadri (Ag2r-La Mondiale), Ricardo Vilela (Caja Rural), Dominique Rollin (Cofidis), Nicolas Maes (Etixx-Quickstep), Nathnael Berhane (MTN-Qhubeka), Pierre Rolland (Europcar) e Maarten Tjallingii (LottoNL-Jumbo), ma in questo caso la Movistar ha chiarito da subito l’intenzione di non dare grande spazio all’azione, con il chiaro tentativo di inseguire il successo di tappa con Nairo Quintana. Quattro minuti è stato il massimo vantaggio dei battistrada, che approcciavano la salita finale dell’Alto de Sotres con poco meno di due primi sul gruppo. A meno di undici chilometri dal termine, proprio Brayan Ramirez ha provato con un’accelerazione a lasciarsi alle spalle i più esperti compagni d’avventura, imitato poco più tardi da Haimar Zubeldia, ultimo a cedere all’inseguimento del gruppo a 3 km dal termine. Lì iniziava la parte più impegnativa della salita finale, con pendenze costantemente superiori al 10%, dove Rodriguez è andato all’attacco, riuscendo a distanziare di qualche secondo i rivali di classifica. Migliore del Team Colombia-Coldeportes sul traguardo è stato Alex Cano, 21° a 2.16, mentre Rodolfo Torres è giunto 33° a 5.26. Stanco ma sorridente al termine della sua prima fuga in un grande giro, Brayan Ramirez ha commentato: “Entrare in fuga non è stato affatto semplice, con tante squadre che lottavano per far parte dell’azione. Non mi sentivo al massimo, ma devo ringraziare i miei compagni che hanno creduto in me, aiutandomi ad entrare in questo tentativo. Ricevere questo premio è una bella gratificazione, ma dobbiamo continuare a batterci per inseguire il risultato importante che ancora ci sfugge.” La Vuelta giunge ormai alla vigilia dell’ultimo giorno di riposo. Prima, però, gli atleti dovranno fare i conti con una delle frazioni più impegnative dell’intera corsa: la sedicesima tappa, Luarca-Ermita de Alba. Quiros, 185 km e ben sette gran premi della montagna, di cui l’ultimo, l’ascesa finale verso l’Alto Ermita de Alba, presenta una pendenza media dell’11,1% sulla distanza di 6,8 km, con punte che sfiorano addirittura il 22%.