Lun01132025

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Top 15 per Rodolfo Torres nel "tappone" della Vuelta

 

 

Forse passeranno anni prima che la Vuelta a Espana torni a vivere una frazione dura come quella vissuta oggi, mercoledì 2 Settembre, lungo i 138 km da Andorra la VellaCortals d’Encamp. Cinque gran premi della montagna e oltre 5.500 metri di dislivello hanno messo a durissima prova gli atleti, mettendo in crisi anche alcuni fra i protagonisti più quotati di questa edizione. Sul traguardo è festa grande per la Astana, che vince la tappa con Mikel Landa, reduce della fuga di giornata, e conquista la maglia di leader con Fabio Aru, secondo sul traguardo. 

Tra i più forti della tappa più difficile della corsa a tappe spagnola c’è anche Rodolfo Torres del Team Colombia-Coldeportes: il 28enne di Busbanzà si è classificato tredicesimo sul traguardo, appena davanti ai connazionali Nairo Quintana (Movistar) e Darwin Atapuma (BMC), dopo aver pedalato nel gruppo dei più forti a partire dal durissimo Alto de la Gallina, quando il plotone si è gradualmente ridotto a meno di venti unità. 

Gli Escarabajos hanno tentato in partenza di inserirsi nel tentativo di fuga di giornata, con Fabio Duarte autore del primissimo scatto di giornata, ma a prendere il largo è stato un gruppo di sedici unità senza rappresentanti del Team guidato dai DS Valerio Tebaldi ed Oscar Pellicioli

Sia il gruppo di testa che quello all’inseguimento sono andati scremandosi sulle dure asperità di una giornata senza pianura, e si è giunti infine ai piedi dell’ultima scalata verso Cortals d’Eincamp con soli cinque uomini al comando – Landa, Nelson Oliveira (Lampre-Merida), Ian Boswell (Team Sky), Pawel Poljanski (Tinkoff-Saxo) e Romain Sicard (Europcar) – e due minuti e mezzo di margine sul gruppo della maglia rossa Tom Dumoulin (Giant-Alpecin), ormai ridotto a meno di venti unità e con Rodolfo Torres a rappresentare gli Escarabajos. Pesante, invece, l’assenza di Chris Froome (Team Sky), che a fine giornata accuserà un ritardo di 8.41, dicendo addio ai sogni di doppietta Tour-Vuelta.

Sulle prime rampe della salita, Mikel Landa si liberava rapidamente dei compagni di fuga involandosi verso il successo, mentre i suoi compagni della Astana selezionavano il gruppo alle sue spalle fino all’accelerazione di Fabio Aru, solo inizialmente seguito da Joaquin Rodriguez e Dani Moreno (Katusha). Torres proseguiva la sua scalata a ritmo regolare, andando progressivamente a rimontare su molti atleti, fra i quali lo stesso Quintana, andato in difficoltà nella seconda metà della salita finale.

E’ stata una tappa difficilissima, anche se personalmente credo di aver faticato di più nella frazione del Giro d’Italia dell’anno passato con Gavia e Stelvio, – racconta Rodolfo Torres, - ho tenuto a lungo il passo dei più forti nonostante continui a soffrire di dolori al petto nella respirazione a causa del virus influenzale che mi ha colpito nei giorni scorsi. Proprio per questo ho cercato di non rispondere agli scatti, di salire regolare, e alla fine il risultato dimostra che non sono lontano, e che l’obiettivo di una tappa è davvero possibile.”

Il risultato di Rodolfo lo aiuterà a ritrovare morale, dopo alcune tappe in cui aveva sofferto molto – spiega il DS Oscar Pellicioli, - oggi volevamo inserire un uomo nella fuga di giornata, ma in un avvio di tappa difficilissimo non siamo riusciti nell’intento. Peccato, ma ricordiamo che la Vuelta è solo al giro di boa: abbiamo ancora tanto da dire.

Domani la 12a tappa, Escaldes-Lleida (173 km): il profilo potrebbe ingolosire le poche ruote veloci rimaste in gruppo, ma una fuga potrebbe avere buone possibilità di giocarsi il finale di corsa.