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Fiosioradi: la medicina al servizio dello sportivo

Tutti gli appassionati di ciclismo sanno che fare il corridore non significa solamente inforcare una bicicletta e cercare di spingere a fondo sui pedali per arrivare prima degli altri: cuore, gambe e polmoni costituiscono una parte fondamentale di questo sport, ma non certo l’unica. Per poter praticare una disciplina tanto dispendiosa in termini di energie psicofisiche, ad ogni livello, è necessaria un’attenta preparazione, che non consiste solamente nell’allenamento puro e semplice. Esistono tanti piccoli accorgimenti di cui tener conto, per evitare che la passione per le due ruote si trasformi da gioia a calvario: e, nel caso di traumi, lesioni o fratture, occorre rivolgersi a specialisti che possano riportare il fisico dell’atleta agli antichi splendori. A questo scopo il Dottor Maurizio Radi ha deciso di  aprire un centro che si occupasse di riabilitazione, ortopedica neurologica e soprattutto sportiva, che potesse contare sull’apporto e l’esperienza di medici qualificati: Fisioradi, presidio ambulatoriale di fisioterapia situato a Pesaro.

Dottor Radi, il suo curriculum parla da sé. Come ha deciso di intraprendere questa carriera?

“Sono sempre stato un grande appassionato di sport: ho svolto tutta la trafila delle giovanili di ciclismo senza disdegnare, durante la pausa invernale, la pratica di altre discipline quali pallavolo, atletica, nuoto e corsa. Purtroppo, come spesso succede, la mia carriera è stata interrotta da un infortunio piuttosto grave: la frattura della rotula. Quella fatalità, in realtà, si è poi trasformata in una grande occasione: la frequentazione di centri fisioterapici,  di riabilitazione mi ha mostrato la strada che avrei intrapreso nella vita”.

Una strada che le ha poi permesso di lavorare con grandi campioni.

“Assolutamente. Ho collaborato per dieci anni con una delle principali realtà cestistiche italiane, la Scavolini Pesato. Inoltre, ho seguito  il ‘Giro d’Italia’ come consulente di Andrea Tonti e Gilberto Simoni, e curato la riabilitazioni di calciatori, rugbisti, pallavoliste a livello nazionale e internazionale”.

Un’esperienza ventennale che l’ha indotta ad aprire il centro di fisioterapia e riabilitazione “Fisioradi”, avvalendosi del supporto di grandi medici.

“Nominare tutti i dottori che rendono a livelli d’eccellenza il nostro centro in questa sede sarebbe impossibile. Vorrei solo ricordare che abbiamo specialisti qualificati sia in campo ortopedico, neurologico, neurochirurgico, in chirurgia vascolare e flebologia. inoltre posso citarne alcuni come Alessandro Mariano, biomeccanico che lavora da anni con Joaquim Rodriguez, corridore al top della classifica mondiale; o il dottor Guido Porcellini, specialista in diete ed integrazione alimentare, consulente della Mens Sana Siena, squadra vincitrice di sei campionati di basket consecutivi; o ancora Giuliano Peruzzi, specialista in endocrinologia e medicina dello sport, che redige test di valutazioni atletiche  e tabelle d’allenamento per i ciclisti. Diciamo che, a livello generale, il fiore all’occhiello di ‘Fisioradi’ sono i fisioterapisti  laureati e specializzati in tecniche manuali come osteopatia, chiropratica, rieducazione posturale ecc. e in continuo aggiornamento professionale ,inoltre disponiamo di strumenti , assolutamente all’avanguardia: abbiamo una piscina per la riabilitazione in acqua riscaldata a temperatura costante 33°/34° e dotata di attrezzature e sussidi che permettono di galleggiare anche a persone che non sanno nuotare; una palestra attrezzata ‘Tecnogym’ e tecnobody (macchine computerizzate e specifiche per la riabilitazione propriocettiva dia dell’arto inferiore e di quello superiore, apparecchiatura isocinetica; disponiamo di elettromedicali di ultima generazione come la tecarterapia, ipertermia, laser ad alta potenza, regenoterapia; nonché una struttura che permette un rapporto diretto e personalizzato col paziente e col tipo di patologia di cui soffre”, nonché sempre un rapporto diretto uno a uno fisioterapista/paziente.

 

Avete anche una sponsorizzazione con una squadra cicloturistica, la Royal Team Pesaro. Quali sono gli errori tipici degli amatori, e cosa sente di consigliare per migliorare il loro rapporto con la bicicletta?

“Solitamente, gli errori principali dei cicloturisti sono tre. In primo luogo, è fondamentale capire quale postura tenere in bicicletta, per evitare poi tipici problemi di lombalgia, cervicalgie, tendinopatie rotulee o achillee  e in alcuni casi anche degenerazioni articolari.  Per pedalare bene non basta saper regolare il sellino, o guardare l’angolo del ginocchio, è importante una visita biomeccanica per poter godere dei benefici che questo sport può procurare ad un atleta. In seconda battuta, è essenziale mantenere una corretta alimentazione, sia durante la settimana sia in bicicletta: è impensabile poter correre quattro/cinque ore senza nutrimento e giusta integrazione e rischiare di arrivare a casa stremati dalla fatica con la necessità  di tre/quattro giorni per riprendersi. Anche in questo caso, il consiglio è di prenotare una visita con uno specialista di integrazione alimentare, che possa fornire una dieta personalizzata in base al fabbisogno dello sportivo. In ultima analisi, è fondamentale conoscere i propri limiti con un test di valutazione atletica, di modo da stilare una tabella di allenamenti che tenga conto delle caratteristiche dell’atleta. Spesso un cicloamatore ha un carico di stress e fatica paragonabile a quello del professionista: uscire due volte a settimana dopo otto ore di lavoro tutti i giorni non è poi così dissimile dal prendere parte a un grande giro, a livello di energie spese. In linea generale, l’improvvisazione è la causa principale dei malesseri fisici: e investire parte del proprio tempo e delle proprie risorse in un test con un medico qualificato è spesso meno dispendioso, in termini economici, di una preparazione fai da te che successivamente porta a dover intervenire  su lesioni e traumi che il nostro corpo si può portare appresso anche per anni”.