Giro del Valdarno - "Cavriglia, la porta del Chianti". Così recita il cartello stradale che segnala l'approssimarsi del centro abitato. E in effetti è proprio così. Lasciata la più moderna Terranuova Bracciolini, la strada in leggera ascesa comincia a mostrarci un paesaggio dolce, meno antropizzato, un mare di colline tondeggianti sulle pendici delle quali i tratti boscosi si alternano ai vigneti pregiati.
Antichi borghi e castelli, talvolta isolati, si alternano agli splendidi casali di campagna, quasi sempre attentamente restaurati, spesso sede di rinomate cantine. Ad una quindicina di chilometri da Caviglia il cuore del Chianti, con i comuni di Gaiole - sede della famosa Eroica - Radda, Greve e Castellina. Le strade da quelle parti sembrano fatte apposta per la pratica del ciclismo, sia a livello agonistico - il nostro sport in toscana è diffuso come e più del calcio - sia a livello cicloturistico. Itinerari mai noiosi, ricchi di saliscendi, salite quasi sempre assolutamente abbordabili, fondo stradale in ottime condizioni, traffico veicolare scarsissimo, paesaggi incantevoli, clima favorevole quasi tutto l'anno. Insomma un vero paradiso delle due ruote. Un paradiso nel quale, da quasi vent'anni, col 2011 si è varcatala soglia delle 19 edizioni, si svolge la Granfondo denominata "Giro del Valdarno", storicamente organizzata dal Team Cicli Maher coordinato dall'instancabile Mauro Falsetti. La manifestazione, inserita quest'anno anche nel "Circuito del Cuore" e nel nuovo contenitore gestito da Dalzero.it, è da molti anni valevole quale prova del Campionato Italiano Udace di Fondo. Logistica pre e dopo-gara piuttosto casereccia, ma funzionale, con tutti i servizi di accoglienza presso i locali del "Circolo della Pace" situato in loc. Neri, a circa un km dal centro di Cavriglia. Ben tre i tracciati proposti dal C.O., due dei quali agonistici e uno, più breve, riservato ai cicloturisti.
Molto scorrevole, ma abbastanza impegnativo, il lungo, forte di 132 km effettivi per quasi 2000 mt di dislivello, più veloce il medio, di circa 100 km, e assolutamente tranquillo i cicloturistico. Nonostante questo evento, a mio avviso, abbia tutte le caratteristiche per ambire ai 6-700 partenti, anche quest'anno, complice, ma in maniera non fondamentale, il maltempo, l'affluenza di appassionati si è attestata ai livelli di sempre, ovvero intorno alle 350 unità. A mio personale parere una più mirata e professionale opera di comunicazione e promozione della manifestazione è quello che manca al "Giro del Valdarno", per assurgere al livello che la qualità organizzativa del Team Maher meriterebbe. Una qualità che si è dimostrata in modo lampante proprio nell'ultima edizione, decisamente martoriata, come accennato in apertura, dal tempo che definire infame risulta eufemistico. Pioggia battente dall'inizio alla fine, in un contesto termico più invernale, almeno per la Toscana, che basso primaverile. Sette gradi alla partenza, non più di 8°C di temperatura massima. Se si aggiunge il forte vento contrario col quale in taluni tratti del tracciato i ciclofondisti hanno avuto a che fare, si può avere un quadro esaustivo della situazione di gara.
Gara che ha visto poco più di 200 atleti transitare sopra i tappeti di sistemati dal gestore del timing Championchip davanti alla prima griglia in fase di partenza. Per il medio avrebbero optato in circa 100, solo 57 gli eroici finischer del lungo; ritirati per il freddo la stragrande maggioranza dei rimanenti. Poche le cadute, e tutte senza gravi conseguenze, a riprova del fatto che in certe condizioni, la prudenza diventa appannaggio anche dei discesisti più spregiudicati. Encomiabile comunque il lavoro dei volontari addetti al presidio degli incroci, che sono rimasti al loro posto fino al transito dell'ultimo concorrente, che tuttavia, data l'ottima e ben visibile segnaletica presente lungo tutti i percorsi, non avrebbe comunque potuto perdere la via maestra. Lo stesso dicasi per il personale ai rifornimenti, attento e disponibile nonostante la pioggia battente, verso i pochissimi ciclofondisti che decidevano per una sosta al ristoro. Anche per il recupero dei ciclisti in difficoltà l'organizzazione ha dimostrato una certa efficienza. Interessante peraltro la decisione di inserire nella busta tecnica un foglietto da portare in gara insieme al cellulare, con tutti i numeri da contattare in caso di emergenza. Dopo il carico di freddo e pioggia, erano un'ottima doccia calda presso le strutture del locale Campo sportivo e un pasto completo erogato senza parsimonia nel locale del Circolo ella Pace destinato ad ospitare il Pasta Party, che come è d'uso in Toscana, si trasforma sempre in una grande festa, alla quale nessuno vuol rinunciare. E così, gustando un buon piatto di pasta al pomodoro insieme a due fette d'arrosto ben cucinato si dimentica, in allegra compagnia, la fatica strenua di una giornata difficile, ma forse proprio per questo più ricca della soddisfazione di avercela fatta comunque.
Le premiazioni, i commenti...almeno quelli...a caldo, le foto di rito e gli "arrivederci alla prossima.." a concludere la 19ma Gf del Valdarno, con la comune speranza che il ventennale del 2012, porti finalmente il sole a rischiarare le magnifiche strade di questo lembo di Toscana che, per la sua bellezza e le sue peculiarità, tutto il Mondo c'invidia.
E la gara come è andata?
Una gara con poca storia alle sue spalle e totalmente scarna di colpi di scena avvincenti. La pioggia ed il freddo hanno condizionato di molto la voglia di competere anche da parte dei più agonisti, di già ben impegnati a lottare contro il meteo.
Il gruppo muove compatto fino a Montevarchi dove viene dato il via volante. Inizia una serie di scatti che nascono più dalla necessità di riscaldarsi che nel cercare un'azione sportiva. Si deve attendere sino alla salita di Palazzuolo perchè la corsa prenda la sua dimensione. E' sulle prime rampe che, a seguito di un'azione di Antonio Corradini, trentino di Cles in forza al Viner Factory Team, evadono in tre: lo stesso Corradini, Ersilio Fantini (MG.K Vis-LGL-Viner-Miche) e Davide Montanari (Emporio Bici Max). E qui finisce la corsa. La cavalcata del terzetto sarà di comune accordo sino all'arrivo dove, negli utlimi chilometri, Fantini va ad allungare quel tanto che gli basta per cogliere la prima vittoria stagionale davanti a Montanari e a Corradini. Tra le donne la vittoria va a Ilaria Rinaldi, ex-pro fiorentina, ora in forze al team Parkpre DMT Giordana, che batte in volata Maria Cristina Prati (Cicli Matteoni FRW). Terza piazza per Laura Vagheggi (Cavallino Tutto Bici). Sul percorso corto è la volata a tre che determina il podio. Il primo a passare sotto il traguardo è Filippo Lella (Fast and Furious) che lascia dietro di sè Federico Cerri (Team Cerri Cicli Tarducci). Leggermente attardato giunge Luigi Salimbeni (Team Olimpia Bolis). La vittoria femminile va a Claudia Bertoncini, portacolori del Team Maggi Saint-Gobain FRW, mentre al secondo posto si piazza Elena Riccomi (Ciclo Posizini.com). Terzo gradino del podio per Cristiana Cuccetti (Cicli Maher).
Fonte: Ag. Play Full
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