Ceresole d’Alba (Cn) – Per sottolineare che il ciclismo è sacrificio e spirito di adattamento, la stagione ciclistica amatoriale della provincia di Cuneo inizia con un’invernale giornata di pioggia. Ci portiamo senza troppo entusiasmo verso Ceresole d’Alba, dove si svolgerà la gara e, incredibile, il cielo si schiarisce e le strade sono asciutte.
Pochi chilometri prima diluviava, non un temporale, ma quella pioggia che sembra eterna. A Ceresole, e su tutto il circuito dei Gianin, invece niente, tutto asciutto. La prendiamo come un buon auspicio e rispondiamo alle continue telefonate di corridori che chiedono se la corsa si fa, ai quali, tutti increduli, lo confermiamo. L’ospitale Bar Centro si popola presto di gente che vuole iscriversi e il piccolo paese di Ceresole d’Alba si anima nuovamente con i panni della corsa, auto, bici e le tante maglie colorate dei corridori. Al tavolo delle iscrizioni si sfiora quota 200, per la precisione 194 partenti, provenienti da tutto il Piemonte, da Liguria e Lombardia. Il percorso piace, non è troppo impegnativo ma neanche il solito piattone e la distanza da percorrere lo rende selettivo il giusto per testare le proprie condizioni di preparazione, in vista delle classiche amatoriali di primavera.
La corsa è la quarta e penultima prova del Campionato d’Inverno, allestito dai Comitati Provinciali di Torino, Cuneo ed Asti e i concorrenti sono ben decisi a conquistare punti per un buon posto in classifica. Come per le altre prove del Campionato si faranno tre partenze e il circuito dei Gianin sarà percorso quattro volte, per un totale di 78 km. Partono prima le categorie debuttanti, cadetti, junior e senior, 60 in tutto, che percorrono la prima tornata senza grossi scossoni. Al passaggio sul traguardo vediamo Malfatti, Burzio e Daghero, che cercano di prendere il largo, braccati a 100 metri dal gruppo, condotto da Pasolini, Casale, Chiavazza e Mondo. Il tentativo si esaurisce presto e alla tornata successiva il gruppo transita compatto con in testa, Mancuso, Gnoatto, Mauro Porro, Barra, Caviglia e altri che non riusciamo a distinguere perché hanno il numero coperto. A metà del terzo giro allungano Chiappero e Barra. Si accodano Sosnovshchenko, Daghero, Porro, Chiavazza, Gagino, Mondo, Santoro, Tosco, Moussa, Bertolino, Mancuso, Casale e Sorace. I quindici fuggitivi raggiungono presto l’accordo e il vantaggio cresce rapidamente. Solo Barra perde contatto ed al passaggio da Ceresole la fuga viaggia con 1’15” sul plotone inseguitore, guidato da Mosso, Burzio, Rabino, Bessone e Franco. La corsa per la vittoria entra nel vivo e davanti si cerca di eliminare gli avversari. Provano prima Sosnovshchenko, Sorace e Tosco ma gli altri reagiscono e li riprendono. Ripartono Sorace e Bertolino, ai quali si aggancia ancora Tosco ma nell’ultimo chilometro anche loro sono raggiunti. Tosco non si dà per vinto e prova a lanciare la volata ma è presto superato da Chiappero con Sosnovshchenko nella scia che ai 200 metri rompe gli indugi e accelera. Ai 100 metri l’ucraino è in testa e non molla più fino sul traguardo dove, esultante supera il generoso Chiappero, Santoro, Gnoatto, Daghero, Sorace, Mondo, Porro, Casale, Tosco, Mancuso, Moussa, Chiavazza e Bertolino. Bisogna aspettare 2’30” per vedere la volata del gruppo, vinta da Michielon su Bruzza, Malfatti, Marchisotti e Guercilena. Media della corsa 41.779 km/h. 57 sono i veterani che si schierano ai nastri di partenza. Il loro avvio è più cattivo, infatti, al primo passaggio da Ceresole transita una fuga di 7 uomini con, Luciano Canino, Caporali, Drago, Buttaglieri, Raviolo e Peluffo, uno aveva il numero coperto. Il vantaggio è di 25” sul plotone in testa al quale notiamo Ours, Cornero, Isaia, Regazzi, Asteggiano e Capellino. Ma la fuga dei sette prosegue anche nel secondo giro, senza però che il vantaggio decolli. Al passaggio sul traguardo il ritardo degli inseguitori, guidati da Regazzi, D’Apollo, Cornero, Capellino e Frosso, è di 30”.
Nella terza tornata Ostorero si riporta sui fuggitivi. Gli vanno dietro Crosina e Isaia, ma il plotone, tirato da Ours, Gai, Benedetto, Capellino e Cornero, è vicinissimo e, a metà dell’ultimo giro il gruppo torna compatto. La calma dura poco: sei uomini prendono il largo poi, Riva, Sacco e altri quattro li raggiungono. Un paio non tengono il ritmo e i 10 fuggitivi volano verso il traguardo, sempre più vicino. E’ Rosario Canino che inizia la bagarre, ma Ferracin è lesto a riportarsi su di lui. Allora ci prova Drago e questa volta sono Cerro, Peluffo e Ours a chiudere il buco. Siamo ai 250 metri ed è ancora Ferracin che lancia la volata. Sembra farcela ma la sua azione si affievolisce negli ultimi 50 metri, a vantaggio di Danilo Riva. Il Campione Piemontese non perdona e, nelle ultime decine di metri fa sua la corsa, mentre Ferracin riesce ancora a contenere la rimonta di Canino, che supera Buscone, Ostorero, Sacco e Peluffo. Ours, Drago e Cerro arrivano leggermente defilati, mentre a 30”, Alessandri si aggiudica la volata del gruppo davanti a Baldizzone, Curreli, Talento, Sergio Fissore e Regazzi. Media 40.339 km/h. I terza fascia, gentleman supergentleman e donne sono i più numerosi: ben 77 al via. La prima tornata è relativamente tranquilla, ma nel transito verso Ceresole si fanno avanti Piacenza, Soro, Francesco Uberti, Ercole e Lorenzoni. I cinque passano con un vantaggio di 100 metri su Pasquale D’Apollo e Perdichizzi alla testa di tutto il gruppo. La fuga viene riassorbita ma ripartono subito Giletta, D’Apollo e altri due. Il tentativo dura poco, ma quando i due sono ripresi, partono in contropiede Uberti e Sedaboni. Si fanno sotto anche Ferrero, Ceresa, Soro, Piacenza, Pirera, Gaule, Moracchiato e Zefilippo. I dieci spingono ed il vantaggio diventa presto notevole. Al passaggio da Ceresole è di 1’20”. Davanti al gruppo inseguitore troviamo Lanfranco, Lerda, Degiovanni e Miccoli. Il ritmo dei fuggitivi risulta insufficente per Uberti che prova ripetutamente a sganciarsi. E ci riesce nella terza tornata. Lo seguono, Sedaboni, Soro e Piacenza. Per ultimo arriva Zefilippo.
A 100 metri da loro cercano di ricucire, Pirera, Moracchiato e Ferrero, mentre Ceresa e Gaule sembrano i più affaticati ma mantengono la posizione Gli inseguitori, guidati da Baietto, Firpo, Iannicelli, Roberto Lovera, Becchis e Nervo, transitano a 2 minuti. I primi cinque fuggitivi procedono regolari a danno degli immediati inseguitori che perdono l’ausilio di Ceresa, bloccato da un guasto meccanico. Ormai si aspetta la volata a cinque. Parte Soro, Sedaboni lo affianca e supera. Poi è Uberti che balza avanti e guadagna qualche metro. Il traguardo è vicinissimo e Uberti gusta già il sapore della vittoria. Non resiste ed alza le mani al cielo, ma non ha fatto i conti con la tenacia di Sedaboni, che non ha mollato, anzi, spinto da nuove energie si lancia in un colpo di reni che fa gridare il pubblico. Ma la vittoria è ancora di Uberti. Per un pelo. Una leggerezza di entusiasmo che poteva costare relativamente cara, ma il fotofinish fa giustizia. Terzo è Soro, davanti a Zefilippo e Piacenza. A 25” Gaule supera Moracchiato, Pirera e Ferrero mentre a 1’50” Marletta anticipa il gruppo deliziando il pubblico con una volata magistrale su Lorenzoni, Alberici, Chiesa (tutti sgA), Starno, Alparone, Firpo, Giletta e Cren, 1° sgB davanti a Gioppo. 37.742 la media della corsa. Mentre ritorniamo al Bar Centro per le operazioni finali della manifestazione, il cielo si oscura ed inizia a cadere la pioggia che ci aveva graziato fino a questo momento, ma adesso non importa, rimane la premiazione per tutti i corridori classificati, come da tabella e la speranza che domani il miracolo si possa ripetere. Il Comitato Udace Cuneo da appuntamento a domenica prossima a Cherasco per il classico Gran Premio di Apertura.
A cura di Valerio Zuliani
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