Dopo la crono stellare di ieri, il ciclismo su strada torna nel centro di Glasgow (ma partenza dal lago più grande della Gran Bretagna, Loch Lomond) con la prova in linea U23. Vince il francese Lurance davanti al portoghese Morgado e allo slovacco Svrcek. Lorenzo Milesi, protagonista con un gruppo di fuggitivi sin dalle prime battute, ha chiuso al quinto posto.
Gara contrassegnata, per quanto riguarda gli azzurri, dalla sfortuna. Nella prima parte della gara Igor Belletta cade portandosi dietro anche Francesco Busatto e Alessandro Romele. I primi due sono costretti ad abbandonare, mentre Romele cambia bici e riparte.
Nel frattempo, dopo neanche venti chilometri di gara, vanno in fuga una ventina di corridori, tra i quali anche il neo campione del mondo crono. La fuga non accumula vantaggi consistenti, ma neanche viene annullata dal gruppo. Risulterà l'azione decisiva, dalla quale poi nascerà la fuga dei cinque uomini, tra cui Milesi, che nella fase finale si giocano il titolo.
Il francese anticipa tutti quando ancora mancano una trentina di chilometri. Milesi prova l'attacco sull'ultimo strappo, il cui effetto è quello di riportarsi a pochi secondi dal primo, ma in volata termine quinto.
"Una medaglia mi avrebbe ripagato dello sforzo. Una gara dura, su un percorso reso ancora più insidioso dalla pioggia. Ho provato ad attaccare sullo strappo finale ed ho insistito perché ho visto che avevo fatto un piccolo buco. Purtroppo non è andata. Il francese quando è andato via mi ha sorpreso, ero impegnato a bere e lui è scattato dalla parte opposto. Ha preso quei metri difficili da colmare visto che eravamo tutti al limite. Resta, per me, un mondiale fantastico, che mi permette di guardare al futuro con fiducia. La medaglia d'oro nella crono è stato un risultato che non immaginavo di poter raggiungere: puntavo alla medaglia. Anche oggi ho avuto la dimostrazione di avere una buona condizione."
Marino Amadori: "Un quinto posto che ci lascia l'amaro in bocca, perché avevamo una formazione tagliata per questo percorso. Purtroppo tra incidenti meccanici e cadute abbiamo avuto la squadra rimaneggiata. Bravo Lorenzo Milesi ad inserirsi nella fuga. Avrebbe potuto inseguire il francese? In una corsa così è difficile dir; le gambe e le forze erano quelle, per tutti. Lorenzo è stato veramente bravo a cogliere l'attimo ad entrare in fuga e a provare nel chilometro finale. Faccio i complimenti a tutti i ragazzi, che hanno onorato la maglia fino a quando hanno potuto."
Davide De Pretto è arrivato 21° a 3'16", Nicolò Buratti 39° a 6'50, Alessandro Romele 50° a 8'16. (nella foto SprintCyclingAgency l'arrivo in volata per la piazza d'onore).
XCO DONNE ELITE DOMINIO FRANCESI, 7ª BERTA
Grande partenza delle nostre azzurre Berta, Specia e Seiwald, che si trovano nelle prime dieci posizioni dopo il giro di lancio. La Berta, in terza piazza al primo primo passaggio alle spalle delle francesi Ferrand Prevot e Lecomte, viene raggiunta dalle avversarie Pieterse, Richards e Keller e, soffrendo l’alto ritmo a metà gara, perde le ruote delle dirette avversarie e si mantiene intorno alla 7ª posizione, concludendo la prova iridata nella Top-10.
Berta: “È stata una gara molto dura, il percorso era molto veloce quindi c’era poco tempo per recuperare. Io ho provato a stare davanti con le prime ma dopo 2/3 giri ero veramente stanca. Giovedì allo short track non sono stata molto bene, avevo problemi di stomaco e ieri ero stanca. Ho cercato di recuperare più che potevo e posso essere soddisfatta di questo settimo posto, non posso recriminarmi nulla. Il passo del gruppettino per il podio era troppo alto e non riuscivo a stare con loro e nel momento in cui mi sono trovata da sola, ovviamente era difficile tenere il ritmo alto, soprattutto nella seconda parte dove stare a ruota avrebbe potuto aiutare parecchio. Ho perso un po’ lì ma oggettivamente le altre andavano di più. Il percorso aveva molti punti tecnici e impegnativi e soprattutto nell’ultima parte quando ha iniziato a piovere le paraboliche stavano diventando scivolose, e il terreno non dava molta confidenza. Se per gli uomini non asciuga, potrà influire sulla gara.”
Seiwald, 26ª: “È stata una bellissima gara per me. 20° è il mio miglior risultato in coppa XCO di questa stagione quindi sono soddisfatta. Ovviamente si spera sempre di arrivare più avanti, ma vista la stagione sono molto contenta. Sono partita bene e ho avuto un po’ di fortuna: partendo dalla terza/quarta fila, mi è andata bene perché ho trovato subito qualche buco e mi sono trovata abbastanza avanti. A metà gara ho perso qualche posizione perché ho avuto problemi allo stomaco e ho tenuto duro solo per la maglia azzurra.”
Teocchi, 26ª: “Sono abbastanza soddisfatta, è un risultato in linea con la mia stagione. Ho avuto un po’ di sfortuna nel giro di lancio perché non sono caduta ma sono rimasta coinvolta in due cadute, quindi sono passata un po’ indietro. Poi ho cercato di impostare il ritmo e recuperare le posizioni che potevo e ho finito 26°. È un mondiale, sono le più forti al mondo, per me è un onore essere qua e rappresentare la mia nazione, soprattutto mi sono divertita quindi penso sia importante. Saluto la mia famiglia, mamma papà e nipotini, la mia squadra, l’esercito italiano e la federazione italiana che ci ha aiutato tutta la settimana.”
Specia: “Stavo molto bene, ho fatto una bella partenza e i primi giri ero in buone posizioni ma purtroppo una caduta davanti a me mi ha ostacolata. La ragazza davanti a me è scivolata e ho dovuto fare un passaggio a piedi ed era inevitabile cadere, le gare sono così e molto spesso non è colpa delle altre ragazze ma semplicemente la foga della gara. Con la caduta ho perso un po’ di concentrazione, errore mio, quindi non sono molto contenta della gara, ma è sempre un’emozione essere a un campionato del mondo. Con la pioggia finale il terreno non è diventato troppo scivoloso rispetto a prima, ma è comunque una gara molto tecnica quindi una caduta ha effetti su chi è dietro.”
AGGIORNAMENTO SARA CORTINOVIS - Dopo accertamenti in seguito alla caduta durante la gara di XCO, Cortinovis rimporta un trauma contusivo distorsivo del gomito e un trauma facciale.
Le parole di Sara: “La caduta è stato un mio errore, una cosa che si poteva evitare. Stavo cercando di recuperare secondi perché stavo molto bene in salita ma avevo perso alcune posizioni a causa della rottura della scarpa. Dopo il giro di lancio mi sono toccata con la ruota di una ragazza, si è rotto il boa e mi sono fermata per cambiare scarpa. Sono riuscita a rientrare subito sulle prime proprio perché stavo bene e forse mi son fatta prendere dalla foga e quest’errore mi è costato la gara. Dopo un primo spavento iniziale, sono contenta che non ci sia alcuna frattura. Ora voglio essere a posto al 100% prima di correre, ma ho ancora più voglia di tornare!”
XCO UOMINI ELITE - 7º POSTO ANCHE NEGLI UOMINI ELITE CON LUCA BRAIDOT
Partito dalla prima fila, Luca Braidot si posiziona sesto nella fila di testa allungata e la fine del primo giro vede un gruppo di 8 al comando. Dopo i primi attacchi, Luca perde qualche posizione ma non si da per vinto e, sorpassato da Pidcock, non molla la ruota dell’inglese che lo riporta nel gruppo al comando. In tre (Schurter, Sareous, Hatherly) rifanno il forcing, e diventa impossibile tenere il ritmo elevato. Al 5º giro, raggiunto dagli inseguitori, Luca resta con loro e termina il mondiale in 7ª posizione. Vince l'inglese Pidcock, davanti a Gaze (Aus) e Schurter.
Luca Braidot, 7°: “Sono un po’ deluso ma la gara è andata così, molto veloce. Ho avuto un piccolo problema tecnico subito al secondo giro e ho dovuto gestire la gara fino alla fine. Sono rimasto nel secondo gruppetto, sapendo di avere una buona condizione, e nell’ultimo giro sono riuscito a staccare quei 3-4 corridori che erano con me e guadagnarmi la 7° posizione. Speravo in una posizione migliore ma ci sono ancora 4 Coppe del Mondo e spero di dimostrare là la mia forma. Riguardo la polemica sull’ordine di partenza di Pidcock, Van der Poel e Sagan, non trovo corretto che l’UCI abbia cambiato le regole all’ultimo giorno, però è un onore correre con questi atleti, è importante che vengano a correre da noi e sono felice della loro presenza oggi. Pidcock è rientrato su di me veramente forte, aveva la gamba per vincere e l’ha dimostrato."
Daniele Braidot, 20°: “Sono un po’ deluso, l’obiettivo era di arrivare nei 10, però non è male quindi va bene così. La corsa è stata velocissima, dove partivi rimanevi, era difficile recuperare, bisognava avere una gran gamba per andare avanti. La prima parte era molto tecnica e si poteva recuperare un pochino in discesa, la seconda parte era invece un ciclocross, continui rilanci.”
Juri Zanotti, 25°: “Sono abbastanza soddisfatto della mia prova. Nell’ultimo giro ho perso quelle 5 posizioni, ma adesso è sempre più fondamentale riuscire ad accelerare gli ultimi 10 minuti della corsa, oggi non ci sono riuscito però sono soddisfatto. È incredibile quanto si andava forte, sembrava di essere dentro una lavatrice. Non c’è stato un secondo in cui ho potuto tirare il fiato. Mi è passata velocissima la gara. Il primo giro siamo passati sotto il traguardo con un tempo più veloce di quello del Short Track – probabilmente avanti erano arrabbiati per i numeri di partenza e volvano rendere la vita dura agli stradisti. Ho visto VDP caduto alla prima curva, Pidcock ha vinto: chapeau! È incredibile come riesca ad adattarsi da una disciplina all’altra. E' bellissimo che loro vengano a correre con noi, siamo onorati e complimenti perché ha vinto il migliore.”
Nadir Colledani, 28°: “Ho avuto un problema tecnico all’inizio della gara e mi sono dovuto fermare un attimo quindi ho perso un po’ di tempo, ma poi ho fatto una buona rimonta, il ritmo era veramente alto e la gara mi è volata, quindi una TOP-30 speravo di più ma le gare vanno così e guardiamo avanti. Il ritmo è stato alto e partire dietro è sempre più difficile perché non si riesce a fare una gara regolare, ma poi il ritmo è stato buono e sono riuscito a recuperare abbastanza e sono contento della condizione. Guardiamo avanti.”
FILIPPO GANNA E MATTIA CATTANEO A FARE IL TIFO PER IL BMX AZZURRO
Il giorno dopo la cronometro individuale Filippo Ganna e Mattia Cattaneo, in compagnia del presidente Dagnoni, sono andati a trovare gli azzurri impegnati nelle qualificazioni del BMX. Il campione del mondo dell'inseguimento, e argento ieri a Stirling, ha provato anche le bici bmx facendo un po' di rulli, in compagnia dell'ex campione del mondo juniores Marco Radaelli.
Poi i due cronoman hanno posato con i ragazzi diretti dal CT Lupi e augurato in bocca al lupo per le imminenti qualificazioni.
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