E' morto oggi Davide Rebellin a seguito di un tragico incidente mentre era in allenamento. Le prime notizie parlano di un camion che l'ha travolto mentre era in allenamento lungo la Strada regionale 11 a Montello Vicentino.
51 anni (era nato il 9 agosto 1971), aveva ufficializzato il suo addio alle corse neanche un mese fa, in occasione della Veneto Classic. Azzurro numero 174 ai Mondiali di ciclismo, ha fatto il suo esordio nella rassegna iridata nel 1996 a Lugano. Nelle categorie cadette, sempre in Maglia azzurra, aveva lasciato il segno vincendo il titolo iridato da junior nella 70 km, nel 1989. E' entrato nella storia del ciclismo italiano e mondiale con il fantastico tris di vittorie nel 2004 nello spazio di otto giorni: Amstel Gold Race, Freccia Vallone (poi conquistata altre due volte) e Liegi. Per diversi anni è stato il n. 1 del ciclismo italiano anche se non ha mai vinto un mondiale. Ha concluso la sua carriera con 70 vittorie tra i pro e 6 giorni in maglia rosa.
"La scomparsa di Davide - ha commentato il presidente della FCI Cordiano Dagnoni - ci ferisce profondamente per ben due motivi. Prima di tutto perché una tragica notizia vede coinvolto ancora una volta un ciclista. Pur non conoscendo ancora bene le dinamiche dell'incidente, è evidente che ancora molto bisogna fare in questo Paese riguardo la cultura del rispetto. Ci tengo a sottolineare che il nostro sport vive sulla strada, soprattutto in occasione degli allenamenti. E' da tempo che la Federazione sollecita le Istituzioni ad intervenire con provvedimenti adeguati.
Poi perché tocca un componente della nostra grande famiglia, che ci ha entusiasmato con le sue imprese e che ha corso nel gruppo fino ad un mese fa. La bicicletta era la sua vita, anche adesso che aveva deciso di smettere, ed è un destino beffardo quello che l'ha travolto.
Il mio pensiero va, in questo momento, ai suoi cari, ai quali rivolgo un commosso abbraccio a nome mio personale, di tutto il Consiglio Federale, e della grande famiglia del ciclismo."
foto Bettini
C'è costernazione e dolore nel quartier generale della Work Service dopo la notizia dell'incidente mortale che ha stroncato improvvisamente la vita di Davide Rebellin.
Il Campione vicentino, che nelle ultime due stagioni aveva vestito i colori della Work Service Vitalcare Videa, travolto da un camion mentre si trovava in bicicletta, è morto all'età di 51 anni, dopo che da poco più di un mese aveva dato l'addio al ciclismo agonistico in occasione della sua partecipazione alla Veneto Classic.
La passione e la professionalità di Davide lo avevano portato a sposare un progetto di crescita aziendale con il marchio Dynatek per lo sviluppo di nuovi modelli con un occhio di riguardo al mondo gravel. Tutto questo è stato tragicamente interrotto da un sinistro che ha tolto un uomo di riferimento per tutto il mondo delle due ruote.
"In questo momento così tragico il pensiero va alla famiglia, agli amici e ai suoi cari a cui voglio manifestare, a nome di tutto il team, la nostra vicinanza e le più sentite condoglianze" ha commentato il Presidente, Demetrio Iommi.
"Non ci sono parole per commentare una notizia del genere che ci lascia tutti sgomenti. Davide non è stato solo un nostro atleta ma un vero e proprio punto di riferimento per i giovani del nostro team, per tutto lo staff e per Dynatek. La sua attenzione, la sua esperienza e il suo stile erano apprezzati da tutti coloro che avevano l'onore e il piacere di collaborare con lui. Ha lasciato un segno indelebile in tutti noi e ancora non riusciamo a capacitarci di una perdita così grave" ha commentato il patron Massimo Levorato.
"In trent'anni di professionismo Davide ha saputo superare ogni tipo di difficoltà; lo scorso anno dopo la caduta al Memorial Pantani ha subito un grave infortunio ma, nonostante ci siano voluti dei mesi per il pieno recupero fisico, ha fatto tutto quanto poteva per tornare in bici, con serenità e tenacia perchè ci teneva a chiudere la propria carriera salutando tutti. Quest'anno è tornato in gruppo e alla Veneto Classic, il mese scorso, è stata una grande festa in suo onore. Pensarci ora è davvero una tristezza unica" ha concluso il Presidente dell'Us F. Coppi Gazzera Videa, Renato Marin.
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