JUNIORES - Emil Herzog è il nuovo campione del mondo juniores. Sul circuito di Wollongong ha battuto, in volata, il portoghese Antonio Morgado al termine di una gara che li ha visti, entrambi, grandi protagonisti. Matteo Scalco è il primo degli azzurri è chiude al 14° posto, a 2'22" dal vincitore.
La gara, caratterizzata da una fuga partita dopo venti chilometri, non ha vissuto un attimo di pausa. Nei momenti cruciali sono emersi i valori tecnici della vigilia. Infatti sia il tedesco Herzog che il portoghese Morgado hanno vinto in questa stagione diverse classiche; Herzog, solo per citare le più importanti, la Corsa della Pace e il GP Ruebliland, Morgado il Giro della Lunigiana. "Sapevamo che davanti a noi avevamo almeno una ventina di corridori - ha commentato Dino Salvoldi -. Complimenti a Matteo che ha cercato fino alla fine di restare con i primi."
Matteo Scalco: "E' stata una gara dura. La pioggia ha contribuito a renderla ancora più dura. Percorso tecnico e con una saluta molto impegnativa che costringeva tutti ad affrontarla in testa, perché nella discesa successiva il gruppo si allungava ed era difficile poi risalire le posizioni. Sono riuscito a recuperare fino a due giri dal termine, poi però le gambe non rispondevano più."
La gara si decide proprio sul Mount Pleasant. Al penultimo passaggio forza il portoghese Morgado, che riesce a raggiungere anche un vantaggio di una trentina di secondi. Nell'ultimo passaggio il gruppo dei battistrada si sfalda ulteriormente, sul forcing di Herzog che provoca la selezione decisiva. Il tedesco raggiunge il portoghese a tre chilometri dal traguardo. Si contendono la vittoria in volata e la spunta, di mezza ruota, il tedesco. Al terzo posto giunge, a 55", il belga van Mechelen.
Una menzione la merita Simone Gualdi, l'unico altro azzurro che ha concluso la gara, 34° a 11'50: "Una corsa che esplosa sin da subito e ci ha costretto costantemente ad inseguire. Non sono riuscito ad alimentarmi per tutta la gara e non posso certo ritenermi soddisfatto per l'esito finale. Speravo in qualcosa di meglio." (au)
UNDER 23 - Che non sia un percorso facile lo abbiamo ormai scoperto dalle dichiarazioni dei protagonisti che l'hanno provato e, soprattutto, da questo primo giorno di gare in linea qui in Australia. Come nelle prova juniores della mattina, si laurea campione del mondo Under 23 uno dei favoriti della vigilia. Si tratta del kazako Yevgeniy Fedorov, abile a guadagnare una manciata di secondi quando mancano 20 chilometri dalla conclusione e a resistere al rientro del gruppo.
Al secondo posto finisce Mathias Vacek, che con Fedorov aveva tentato la sorte, per poi crollare in occasione dello sprint. La volata del gruppo, a soli 3", vede prevalere Soren Waerenskjold, già oro nella cronometro e che si mette così al collo la seconda medaglia di questi mondiali. Il primo degli italiani è Nicolò Buratti, 23°, a cui mancano le gambe per restare con i migliori al penultimo passaggio sulla salita di Mount Pleasant: "E' stata una gara difficile, per la pioggia e per il ritmo imposto sin da subito. A metà gara ho avuto un problema meccanico e sono stato costretto a cambiare la bici. Ho perso terreno ma sono riuscito a recuperare. Forse ho pagato lo sforzo nel finale".
Non molto distante, 25°, Lorenzo Milesi, anche lui nelle prime posizioni fino a 20 chilometri dal traguardo: "Poi non ce l'ho fatta a tenere il ritmo dei migliori."
Marino Amadori commenta la prova dei suoi: "Sinceramente speravo in un piazzamento migliore. Avevamo i numeri per entrare nei 10 e forse anche nei primi 5. Abbiamo interpretato male la prima parte di gara, ma poi siamo venuti fuori bene e nel finale eravamo dove dovevamo essere. Poi sono mancate le gambe."
Questo il piazzamento degli altri azzurri: Nicolò Parisini, 35°; Martin Marcellusi 42° ; Davide de Pretto 52°.
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