Inizia il 2 luglio il 98mo Tour de France e per il Team Sky è pronta una marcia in più. La squadra inglese potrà contare come sempre sull'appoggio di Pinarello, con cui collabora dalla sua nascita, e sull'ultimo gioiello uscito dai laboratori dell’azienda trevigiana.
La Grand Boucle segnerà infatti il debutto della Dogma2, l’evoluzione del telaio che due anni fa ha rivoluzionato il mondo delle bici da corsa introducendo il concetto di asimmetria. Saranno come sempre i professionisti a testare e sfruttare al massimo la nuova bici; sarà disponibile a partire dal 2012 per tutti gli appassionati, che guarderanno con occhio attento la corsa a tappe per carpire ogni possibile dettaglio di quello che diventerà l'oggetto del desiderio della prossima stagione. Le cronometro invece saranno ovviamente affidate alla Graal, che si è dimostrata avveniristica nelle prove estreme contro il tempo, offrendo soprattutto a Wiggins la possibilità di sfruttare tutta la sua potenza, come successo di recente al Giro del Delfinato vinto dal Baronetto inglese.
Infine, in onore al progetto Rainforest Rescue Project di Sky, anche sulle bici della squadra l'azzurro lascerà posto al colore verde. Un’iniziativa simbolica ma di grande impatto per coinvolgere la grande platea mediatica del Tour nel Rainforest Rescue Project di Sky che cerca in collaborazione con il WWF di salvare la foresta Amazzonica: l’obiettivo è raccogliere 4 milioni di euro per salvare un miliardo di alberi nella regione di Acre in Brasile, un modo per tutelare non solo il “polmone verde” della terra, ma le migliaia di specie animali e vegetali e i tre milioni di indigeni che hanno il loro habitat in queste aree, minacciate dall’ingordigia degli uomini. Per saperne di più: www.rainforestrescue.sky.com
DOGMA 2 – LA RIVOLUZIONE NON SI FERMA MAI
Riprendere ed estremizzare le caratteristiche della Dogma, conciliando la rigidità che ne ha decretato il successo con la resistenza aerodinamica: questo l'obiettivo principale studiato nell'evoluzione della nuova Dogma, un obiettivo raggiunto con un profondo studio di Computation Fluid Dynamics, realizzato grazie all'esclusivo sistema computerizzato del Pinarello Lab.
Tanti piccoli dettagli della bici hanno subito un evoluzione in questo senso, tanti elementi che faranno di Dogma2 il telaio “da copiare” nei prossimi anni.
Si comincia dall'evoluzione dalla Forcella Onda FPX che propone una riduzione delle nervature che incidevano sui flussi dell'aria e una “coda” posteriore che elimina le turbolenze nella zona di congiuntura col telaio offrendo flussi più regolari lungo tutto il lato destro del telaio, compensando la rigidità laterale grazie a una nuovo tipo di stratificazione del carbonio.
Una rigidità all'avantreno sostenuta anche dalla nuova serie sterzo conica, portata da 1” 1/8 – 1” ¼ a 1” 1/8 – 1” ½. Il musetto per ospitare questa nuova formula risulta maggiorato del 6%, ma grazie alla disposizione più efficace delle nervature del tubo
orizzontale e di quello verticale, che sono state raccordate, riesce ad aumentare la rigidità in frenata del 19%, riducendo l'impatto aerodinamico del 10%.
Il concetto di asimmetria si è dimostrato vincente, ed è stato quindi ulteriormente esasperato lavorando in modo particolare sul tubo orizzontale che risulta più spostato verso destra (come gli osservatori più attenti possono notare, la nervatura sul lato destro è continua, mentre quella sul lato sinistro è interrotta). Una asimmetria più marcata che paradossalmente porta a una simmetria della pedalata ad aumentare del 6%.
Interventi importanti anche nel carro posteriore, dove sono state ridotte alcune nervature e aumentata la stratificazione del carbonio. Un' attenta analisi ha riguardato anche la distribuzione dei cavi, da sempre un elemento di “disturbo” dal punto di vista aerodinamico, il loro impatto aerodinamico viene ridotto del 2%. Una placca passafili removibile è disposta sotto il movimento centrale e integrata nel telaio e anche l'entrata e le uscite dei cavi è disposta a filo del telaio. Invece per chi utilizza il cambio elettronico è predisposto un supporto batteria fissato direttamente sul telaio, con passaggio di cavi interno, evitando ulteriori fascette.
Queste modifiche si traducono in numeri sensazionali per Dogma2: nonostante l'aumento di molte sezioni il peso del telaio grezzo nella misura 54 si riduce di 30gr. rispetto al precedente telaio Dogma 60.1 arrivando così a toccare i 920gr.; mentre l'impatto aerodinamico della parte frontale (forcella e tubo sterzo) del telaio Dogma2
è stato ridotto del 6% rispetto alla stessa zona del telaio Dogma 60.1.
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