Gio12052024

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Back Strada La "Leggendaria Charly Gaul" è pronta a salire. Simoni, Janes e Corradini chiamati al test

La "Leggendaria Charly Gaul" è pronta a salire. Simoni, Janes e Corradini chiamati al test

Scalatori di tutto il mondo, unitevi, o meglio … pedalate!. Il 31 luglio la “Leggendaria Charly Gaul – Trento Monte Bondone” chiama a raccolta tutti gli appassionati di pedalate all’insù, per la 6.a edizione della granfondo trentina. Anche quest’anno la gara offre una garanzia a prova di bomba sulla bellezza dei suoi già lodati tracciati. Questa garanzia si chiama Gilberto Simoni, vincitore del Giro 2001 e 2003, oltre che di numerose tappe in tutti i Grandi Giri, ma soprattutto un vero e proprio intenditore in quanto a salite montane. Il campione “rosa”, visto il bel tempo di questi ultimi giorni, ha deciso di testare in anteprima il tracciato della Leggendaria Charly Gaul – Trento Monte Bondone, una gara alla quale si è sempre unito volentieri, insieme a tanti altri colleghi illustri. A proposito di colleghi, in compagnia di “Gibo” hanno provato il percorso anche altri due trentini doc, il campione del mondo master Silvano Janes e il corridore “gran fondista” e specialista scalatore Antonio Corradini, che la Leggendaria Charly Gaul l’ha vinta nel 2008.

Il trio di fuoriclasse si è messo alla prova sui 144 km del percorso lungo, per un totale di 3.595 metri di dislivello, ma il prossimo luglio si potrà scegliere anche tra un mediofondo di 75 km e 1.784 metri di dislivello e un corto di 58 km e 1.641 metri di dislivello da…moltiplicare per due. Quest’ultimo è infatti pedalabile anche in versione non competitiva, ovvero con la formula Bondone Day, senza cronometro ma con il medesimo imperativo: salire.

È infatti questo il leit motiv della granfondo trentina, che ha fatto del Monte Bondone il suo nucleo centrale. Una scelta non casuale, visto che la montagna di Trento è famosa tra i ciclisti soprattutto per la sua salita Charly Gaul, intitolata al grimpeur lussemburghese che proprio sulla montagna di Trento costruì il suo leggendario capolavoro. “Il bello di questa gara è e rimane sempre la salita Charly Gaul”, ha assicurato Simoni, “una strada impegnativa ma davvero molto bella da affrontare, una salita spettacolare come del resto spettacolari sono tutte le salite del Monte Bondone. Questa è speciale non solo per la sua storia e per l’impegno che richiede, ma anche perché da qui si può ammirare tutto il Trentino, un panorama unico che spazia dalle Dolomiti di Brenta alla Valle dell’Adige”.

Dopo la partenza dal centro di Trento, città già sede di partenze di importanti tappe del Giro d’Italia (l’ultima nel 2007), il percorso si addentra nella prima vera novità della corsa, ovvero il transito in direzione nord verso la piana Rotaliana. Una terra famosa per vini e spumanti (come il noto Trento doc) e per le mele, che si attraversa su una strada molto scorrevole e agile. “Il mio consiglio è quello di non sgomitare in questo tratto”, avverte Simoni, “non conviene sprecare energie perché la gara alla fine si deciderà in salita, meglio quindi non rischiare”.

Dalla strada di fondovalle si rientra a Trento, dove è posto il primo discrimine, chi sceglie il percorso corto (58 km) dalla città sale subito alla volta del Monte Bondone, sulla salita intitolata a Charly Gaul. Si tratta di 17,6 km e 1.375 m di dislivello fino all’arrivo comune a Vason, con 38 tornanti e pendenze medie al 7,8%, meglio dunque alimentarsi a dovere prima di iniziare ad affrontarla.

I “tre trentini” procedono il loro test dirigendosi verso Aldeno e verso la fatica, con la salita del Monte Bondone dal versante di Garniga Terme. Questa salita presenta pendenze importanti (anche del 10%), fin dai primi km è meglio inserire rapporti agili ed evitare di calcare la mano, salendo con un’andatura costante. “Un tratto molto bello, ma anche lungo”, ha commentato Janes, che il prossimo luglio correrà nel percorso medio, “bisogna essere bravi ad amministrare le forze. Se si corre troppo c’è il rischio di “saltare”, se invece si va troppo piano si resterà indietro, insomma ognuno dovrà trovare un equilibrio”. Anche i più preparati devono portare rispetto al mito del Monte Bondone, ma i corridori che puntano al medio potrebbero forse osare di più.

La seconda deviazione si incontra proprio al termine della salita, nella piana delle Viote, e chi ne ha avuto abbastanza potrà andare direttamente all’arrivo, posto a 5 km.

Il percorso lungo punta invece verso l’incantevole Valle dei Laghi, attraverso una discesa lunga e veloce. Dopo 20 km pianeggianti si ricomincia a salire, con pendenze attorno al 6% in ascesa continua, il tratto più tosto (come confermato anche da Corradini) è quello dell’arrivo in salita. La fine della corsa è un’entrata trionfale nel cuore del Monte Bondone, con la strada che si apre in un ampio spazio, dove la prossima estate troveranno posto pubblico, festa, ristori e parcheggio biciclette. Quest’anno i percorsi sono rinnovati e ci sono tante iniziative in più, l’obiettivo dichiarato però resta sempre lo stesso. Salire e dominare il Monte Bondone. Info e iscrizioni: www.laleggendariacharlygaul.it

 

 

Fonte: Ag. Newspower Mario Facchini