Dopo il debutto della serata di venerdì, con i titoli italiani e-MTB festeggiati da Martino Fruet e Anna Oberparleiter, il programma dei Campionati Italiani di MTB Cross Country in Valle di Casies (BZ) è arrivato sabato 23 Luglio alla sua giornata più attesa, quella che ha visto in gara i migliori talenti italiani delle categorie agonistiche: Juniores, Under 23 e naturalmente Elite.
Una giornata coinvolgente e spettacolare, premiata dalla presenza di tanti appassionati a dispetto del meteo variabile, si è conclusa con l’emozione del pubblico di casa, che ha potuto applaudire il ritorno ai massimi livelli di Gerhard Kerschbaumer, tornato a vestire la maglia di campione italiano dopo tre anni proprio nel luogo che l’ha visto cogliere alcuni dei suoi primissimi successi in carriera.
Le gare di Valle di Casies, organizzate da SSV Pichl Gsies, hanno confermato l’ottimo momento della Mountain Bike italiana, grande protagonista in Coppa del Mondo con il recentissimo doppio successo di Luca Braidot, ma capace di esprimere un movimento e un gruppo di atleti di alto livello, come già espresso con chiarezza anche nel corso della stagione di Internazionali d’Italia Series. Da Juri Zanotti a Martina Berta, da Giada Specia a Simone Avondetto, da Marco Betteo a Valentina Corvi: la Mountain Bike italiana ha presente e futuro tutti da scrivere.
KERSCHBAUMER DA IMPAZZIRE: TRICOLORE DA SOGNO IN VAL CASIES
La Val Casies ha atteso l’ultimo evento del programma dedicato agli agonisti del Cross Country per offrire la gara più tirata e spettacolare di giornata, quella riservata agli uomini Elite, con tre grandi protagonisti a dare spettacolo fino agli ultimissimi metri.
A indossare il Tricolore è stato Gerhard Kerschbaumer (Specialized Factory Racing), che ha ritrovato il titolo a tre anni di distanza dal trittico 2017-2018-2019. Non è stata una vittoria qualunque: al 31enne di Bressanone il successo mancava da oltre un anno, proprio dalla gara di Internazionali d’Italia Series in Valle di Casies, un luogo di enorme significato per la sua carriera sportiva fin dalle primissime mosse.
Kerschbaumer non partiva da favorito, impossibile con in lista Luca Braidot (Santa Cruz-FSA) con il numero 1 e reduce da due successi di fila in Coppa del Mondo, anche se i segnali di risveglio dopo un avvio di stagione ampiamente sottotono non erano mancati.
Che l’altoatesino fosse in giornata lo si era capito però fin dalle battute iniziali, quando quattro atleti si portavano subito al comando, lasciando intendere che il Tricolore sarebbe stato affar loro: oltre a Luca Braidot e Kerschbaumer, si mettevano in luce Daniele Braidot (CS Carabinieri) e Juri Zanotti (BMC Racing Team), mentre cedeva il passo il campione uscente Nadir Colledani (MMR Factory Racing), ancora fiaccato dai postumi del COVID.
I quattro al comando procedevano senza strappi fino alla quinta delle sette tornate, quando Luca Braidot provava a scrollarsi la compagnia di dosso: a cedere era il gemello Daniele, mentre gli altri due avversari concedevano una decina di secondi per poi recuperarli ad inizio del giro successivo, forzando anche in discesa sul terreno reso infido dalla pioggia, tornata a cadere proprio nel corso dell’ultima gara.
I tre leader iniziavano insieme l’ultima tornata, a metà della quale è stato Kerschbaumer a forzare in salita: Braidot era ostacolato da un inconveniente meccanico, superato da Zanotti che, alla prima recita da Elite ai Campionati Italiani, andava a caccia del portacolori della Specialized per giocarsi il titolo fino agli ultimi metri. In Val Casies ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore, ma le occasioni non gli mancheranno.
Sul traguardo la gioia è tutta per Kerschbaumer, acclamato dal pubblico di casa e dai suoi affetti, a cominciare dalla moglie e i suoi due bambini. Oltre a lui festeggia Zanotti (+0.09), che mette al collo un argento pesante, mentre Luca Braidot (+0.52) riparte dalla Val Casies con un piazzamento sul podio (da cui non scende da un decennio ai Campionati Italiani) e la consapevolezza di avere ancora tanti obiettivi a cui puntare in una stagione lunga e intensa. Quarta piazza per l’altro Braidot, Daniele (1.58), quinta per un ottimo Alessio Agostinelli (KTM-Protek-Dama, +4.28).
“Qui avevo vinto l’anno scorso, su un percorso che mi piace moltissimo,” ha spiegato Kerschbaumer, “alla vigilia non credevo di poter vincere, visti i risultati che Luca ha raccolto in Coppa del Mondo nelle ultime settimane, ma sono felice di essermi sbagliato. Due settimane fa in Coppa a Lenzerheide ho fatto una buona gara, terminando nono, e anche ad Andorra mi aspettavo un bel risultato, ma non ho trovato la mia giornata. Questa vittoria dimostra che non bisogna mai mollare e smettere di crederci. E indossare questa maglia qui in Alto Adige è qualcosa di speciale.”
DOMINIO BERTA FRA LE DONNE ELITE: SUO IL TITOLO ITALIANO
Arrivava in Val Casies forte delle ultime ottime prestazioni e dei favori del pronostico, e Martina Berta (Centro Sportivo Esercito) non ha fallito l’appuntamento con la maglia tricolore ai Campionati Italiani 2022 di Cross Country MTB.
Sabato 23 Luglio, la valdostana non ha lasciato scampo alcuno alle avversarie, il cui distacco è apparso difficilmente colmabile fin dalle primissime battute. Nelle fasi iniziali la rivale più vicina era proprio l’atleta di casa, Greta Seiwald (Santa Cruz-FSA), poi messa fuori causa nella seconda tornata dalle conseguenze di un incidente in discesa.
Le proporzioni del monologo di Berta sono nei distacchi inflitti alle avversarie: al termine dei cinque giri previsti, la neo-tricolore ha inflitto 5.32 a Chiara Teocchi (Centro Sportivo Esercito) e 6.53 a Giorgia Marchet (Trinx Factory Team). Solo quarto posto per un’altra delusa di giornata, la campionessa uscente Eva Lechner (Centro Sportivo Esercito).
“Mi aspettavo una gara più tirata, più di attesa, soprattutto nelle fasi iniziali,” ha commentato Martina Berta, “ma nel primo passaggio nel bosco mi sono già trovata con un piccolo margine, così ho insistito nell’azione.”
“Tenevo tantissimo a questa gara e a questa maglia, non volevo solo vincere ma dimostrare fino in fondo di meritare l’onore di questa maglia: credo di esserci riuscita. Questo tricolore è dedicato a chi ci ha creduto, a chi mi è stato vicino e mi ha aiutato a rialzarmi nei momenti più difficili,” ha ricordato la neo-campionessa d’Italia, che ad Aprile a Capoliveri fu vittima di un grave incidente in prova, con una frattura alla colonna vertebrale.
FESTA WILIER-PIRELLI FRA GLI U23: TITOLI PER AVONDETTO E SPECIA
Reduci dalle ottime prestazioni dei Campionati Europei Under 23 in Portogallo, i portacolori della Wilier-Pirelli non hanno deluso le attese, mettendo il sigillo sui titoli italiani di categoria al maschile e al femminile.
Simone Avondetto (Wilier-Pirelli) ha fatto valere i gradi di favorito nella prova Under 23 uomini, conquistando il tricolore al termine di una gara che lo ha visto sempre al comando, contrastato dal rivale più accreditato, Filippo Fontana (CS Carabinieri) solo nelle prime due delle sei tornate di gara.
Lo strappo è avvenuto nel terzo giro, quando il piemontese, Campione d’Europa di categoria, è riuscito a mettere 13 secondi fra sé e il primo inseguitore: un vantaggio che è andato crescendo giro dopo giro, fino agli 1.49 finali.
Per Fontana rimane la medaglia d’argento, mentre il terzo gradino del podio è stato appannaggio di Filippo Agostinacchio (Trinx Factory Team, +4.27). Quarto posto per Emanuele Huez (CS Carabinieri, +5.08), quinto per Matteo Siffredi (Scott Racing Team, +5.09).
“È stata una bella gara, mi sono divertito,” ha esordito Avondetto. “Dopo due giri insieme a Fontana mi sentivo bene e ho provato ad allungare. Da lì in avanti, ho pensato solo a spingere forte fino al traguardo. Dopo quella di Campione Europeo, sono felice di aggiungere un’altra maglia in bacheca: all’ultimo anno da Under 23, è il momento di cogliere queste opportunità.”
In ambito Under 23, l’attesa sfida fra Giada Specia (Wilier-Pirelli) e Sara Cortinovis (Santa Cruz-FSA) ha tenuto banco solo nelle primissime battute: più forte e più esperta la veneta, reduce dal successo assoluto fra le Donne Open a Internazionali d’Italia Series e dal bronzo Europeo Under 23, che giro dopo giro ha distanziato la giovane bergamasca fino ai 3.14 finali. Terzo gradino del podio per Noemi Plankensteiner (Trinx Factory Team, +3.58).
“Negli ultimi giorni non avevo avuto grandi sensazioni, e per questo sono ancora più felice di aver conquistato questa maglia,” racconta Specia. “Fino all’ultimo ho avuto il dubbio se provare a correre nella categoria Elite, ma essendo al mio ultimo anno come Under 23 ho creduto più giusto competere per questo titolo: avrò molti anni per inseguire il titolo Elite.”
JUNIORES, BETTEO E CORVI SI CONFERMANO AL VERTICE
Le prove riservate alle categorie Juniores hanno confermato le indicazioni della lunga e importante stagione di Internazionali d’Italia Series, chiusasi poco meno di un mese fa a La Thuile: i nuovi campioni italiani di categoria sono infatti Marco Betteo (Scott Racing Team) e Valentina Corvi (Trinx Factory Team), già dominatori della stagione del più importante circuito italiano di cross country.
A dispetto della pioggia caduta nelle prime ore del mattino, cambiando il fondo del percorso testato dagli atleti alla vigilia, Marco Betteo ha saputo confermare i pronostici, uscendo vincitore in una gara ad eliminazione che fino alle ultimissime battute lo ha visto sfidarsi testa a testa con Fabio Bassignana (Trinx Factory Team), superato sul traguardo per soli sei secondi.
“Sull’ultima salita Bassignana ha accelerato ed era riuscito a distanziarmi, ma in qualche modo sono riuscito a tornare sotto in discesa e piazzare l’attacco decisivo nel bosco,” racconta Betteo. “Tenevo troppo a questo Campionato Italiano, dopo la vittoria di Internazionali d’Italia Series, questo è il proseguimento di una stagione perfetta.” Terza posizione finale per Tommaso Ferri (+0.38), davanti a Nicolas Milesi (+0.59) e Gabriel Borre (+1.39).
Fra le Juniores, Valentina Corvi (Trinx Factory Team) ha aggiunto la maglia tricolore a una stagione piena di soddisfazioni, imponendosi davanti a Lucrezia Braida (Team Rudy Project, +1.57) e Sophie Auer (Junior Team Südtirol Asv, +2.41). “Sono felice, era uno dei miei obiettivi stagionali. In gara ho avuto un momento di crisi, nel quale le mie avversarie erano riuscite a superarmi, ma ho avuto la forza di reagire, tornare sotto e andare a vincere. È un successo importante, che dedico alla squadra e a tutti coloro che mi stanno vicino.”