Torna il Giro d'Onore dopo un anno di sosta e lo fa in una forma rinnovata, voluta fortemente dal presidente Cordiano Dagnoni e dal segretario generale Marcello Tolu, e nel segno dei grandi personaggi.
E’ stata, quella celebrata oggi, una cerimonia densa di significati, coinvolgente e in alcuni momenti addirittura commuovente. Che ha toccato le corde del cuore e ripercorso una stagione indimenticabile, alla presenza delle massime autorità civili e sportive del nostro Paese e arricchita della presenza di numerose stelle, dello sport e dello spettacolo. Una cerimonia che il pubblico potrà vedere in registrata il 23 dicembre alle ore 21 su Eurosport 2 e sui canali 211 di Sky, Tim Vision, DAZN, Amazon Prime, Video Channel, Eurosport Player e Discovery Plus.
Lunga è la lista dei campioni e delle autorità presenti e degli ospiti illustri: il sottosegretario allo sport Valentina Vezzali, il prefetto di Roma Matteo Piantedosi, il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente del CIP Luca Pancalli, il presidente della UEC e vice presidente UCI Enrico Della Casa, il Direttore Generale dell’UCI Amina Lanaya, il delegato del presidente allo sport presso Regione Lazio Roberto Tavani, l’assessore al Turismo, Gradi Eventi e Sport di Roma Capitale Alessandro Onorato, e il presidente di Eur Spa, Alberto Sasso.
“Mi dicono che mi devo abituare a queste immagini – ha detto il presidente Cordiano Dagnoni – ma non è possibile. Ogni volta che rivedo i nostri ragazzi alzare le braccia al cielo mi commuovo. Non mi voglio abituare a queste splendide emozioni e anche se abbiamo alzato l’asticella il mio invito è quello, il prossimo anno, di fare ancora meglio. Abbiamo costruito una squadra competente per degli atleti eccezionali. Questa bella cerimonia ci deve dare la forza e l’entusiasmo per ripartire con ancora maggiore determinazione.”
Mano sul cuore, luce sul palco: Serena Autieri ha aperto lo show, intonando le note nell’Inno di Mameli di fronte ad una platea ancora commossa dalle immagini sintesi di quest’annata. Un anno straordinario per lo sport italiano ed in particolare per il ciclismo, che con 97 medaglie ha raggiunto un record impensabile all'inizio della stagione. Dopo gli interventi di saluto da parte delle Istituzioni è stato il momento dei veri protagonisti della giornata: i campioni che anno dopo anno continuano regalare un’immagine vincente del nostro movimento. Incalzante il susseguirsi di fuoriclasse sul palco di Spazio 900, tutti insigniti del premio raffigurante il nuovo logo del Giro d'Onore: al pari della statuetta degli Oscar, non cambierà nel corso degli anni e, al termine della carriera, potrà rappresentare in modo evidente il percorso sportivo di ogni singolo atleta.
Innovativo e coinvolgente il momento dedicato a Elia Viviani, Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon, Jonathan Milan, Paolo Cecchetto e Diego Colombari, atleti che hanno lasciato il segno vincendo un titolo olimpico o paralimpico. Hanno impresso un’impronta delle loro mani nell’argilla, a futura memoria dell’impresa da loro realizzata. Il valore del successo ottenuto, al pari delle impronte lasciate nella terra, sfida i tempi e resta per sempre. Esposte nella sede della Federazione, avranno la funzione di memoria storica e contemporaneamente esempio per gli atleti che verranno. Un momento di grande impatto, valorizzato dalla presenza di Pino Insegno, che con la sua ironia e simpatia ha reso la scena ancora più coinvolgente.
Saranno esposte nella sede della FCI anche le stelle firmate dai Campioni del Mondo 2021 nella prima Walk of Fame della Federazione Ciclistica Italiana. Realizzata, anche in questo caso, per ricordare i protagonisti che si sono vestiti con i colori dell’iride.
Il nuovo Giro d’Onore è stato anche un tributo alla storia del ciclismo e ai grandi dualismi. Così i partecipanti nell’accedere nella sala dove sono stati consegnati i premi hanno camminato tra le sagome di campioni come Vincenzina Strada, Girardengo e Binda, Coppi e Bartali, Adorni e Gimondi, Moser e Saronni, Bugno e Fondriest, Pantani e Cipollini. Una ricostruzione iconografica resa possibile grazie alla partnership con i musei del ciclismo del Ghisallo e AcdB di Alessandria.
La dimensione storica dell’evento si è concretizzata poi con la cerimonia dei Collari d’Oro a Costante Girardengo, Fausto Coppi e Gastone Nencini. Per la prima volta il prestigioso riconoscimento del CONI è stato consegnato durante un Giro d’Onore. Hanno ritirato i premi Costanza Girardengo, Michela Moretti Girardengo, Luciana Rota (in rappresentanza di Marina Coppi) e Elisabetta Nencini.
Riconoscimenti speciali della FCI anche ai colleghi di Eurosport Luca Gregorio e Marco Cannone (per le vibranti telecronache di questi mesi), alla memoria di un campione come Michele Pizzali, a Giuseppe Marzano e alla società centenaria US Juventus Lari.
Hanno contribuito alla crescita del ciclismo anche i tanti partner che accompagnano la Federazione da diversi anni. A cominciare da Suzuki, main partner FCI e dell’evento, che in questa occasione ha consegnato ufficialmente le chiavi delle auto personalizzate al campione olimpico Filippo Ganna, al campione del mondo Filippo Baroncini e alla campionessa d’Europa Silvia Zanardi.
Menzione d’onore e un ringraziamento speciale anche a Castelli, Ploing, Vini Fantini, Campo Marzio, Erreà, Pinarello, Kask, Selfloops e Cicli Lazzaretti.
SINTESI DEGLI INTERVENTI
Valentina Vezzali, Sottosegretario con delega allo sport: “E’ vero, è stato un anno fantastico, per il ciclismo e per lo sport in generale. 97 medaglie conquistate sono un record ma, lo dico da ex atleta, non c’è nulla di più stimolante che lavorare per abbattere i record e stabilirne di nuovi. Tutte queste medaglie sono arrivate con un solo velodromo coperto. Il Governo è consapevole di questo e si sta impegnando perché trovi compimento quello di Spresiano e più in generale per rispondere alla domanda di impianti da parte di tutto lo sport italiano. Alla Federazione vanno i complimenti per il grande lavoro svolto e agli atleti l’augurio di ripetere questa stupenda stagione anche nel 2022.”
Il presidente del CONI Malagò riprende il tema degli impianti per ricordare: “L’Italia è rinata, in questo 2021, soprattutto grazie allo sport. Il numero complessivo di medaglie vinte è secondo solo agli Stati uniti; prima di Cina, Gran Bretagna, Germania.. tutti paesi demograficamente più grandi e con un maggior numero di impianti. Permettetemi una provocazione, che poi tale non è, ma una presa d’atto della realtà: il quartetto che ha vinto le Olimpiadi, come tutto il movimento ciclistico italiano, ha gareggiato con un handicap, quello di poter contare solo su un impianto coperto. Per questo il plauso del mondo dello sport nei confronti della Federazione e di tutto il movimento ciclistico non può che essere misto ad ammirazione e riconoscenza. Bravi gli atleti, bravi i tecnici, bravi tutti coloro che hanno reso possibile questo!”
Anche Luca Pancalli ha ringraziato la Federazione: “Per aver messo nelle condizioni migliori i nostri paratleti per raggiungere questi obiettivi. Il paraciclismo è orgoglio del movimento paralimpico e settore che dà lustro alla Federazione ciclistica con la forza dei risultati e dell’umanità che ogni campione esprime. La Federazione ciclistica vince anche grazie a questi straordinari uomini e donne, alle loro famiglie che supportano la loro attività, a tecnici e personale che rendono possibile ogni anno questo miracolo. Grazie!”
Proprio dai successi dei campioni di ciclismo è partito l’intervento, letto durante la cerimonia, del presidente di Sport e Salute Vito Cozzoli, che non ha potuto essere presente: “Tutte queste vittorie – ha scritto - insieme a tante altre fanno crescere le domanda di sport nel nostro Paese. Bisogna intercettarla e soddisfarla. Sport e Salute, la società dello Stato che promuove lo sport e i corretti stili di vita, è impegnata a rispondere ogni giorno a questo grande bisogno di attività sportiva, nelle scuole, nei territori, tra i praticanti, nelle associazioni e nelle società sportive."
Enrico Della Casa ha ringraziato “tutti gli uomini e donne di ciclismo che hanno contribuito a questa stagione straordinaria. L’Italia del ciclismo ha collezionato successi ma anche allestito manifestazioni di altissimo livello, che hanno contribuito a rendere il calendario internazionale ricco di eventi e altamente qualificato.”
Amina Lanaya, nel salutare i vertici della Federazione Ciclistica e il presidente Dagnoni ha rivelato: “Ci sono stati momenti, in questa stagione, in cui gli atleti italiani hanno dominato, fornendo una straordinaria prova di unità e forza. Il vostro movimento rappresenta un esempio per tutti noi e la cerimonia di oggi ne è la prova evidente. Complimenti!”
Roberto Tavani, Delegato del Presidente allo Sport presso Regione Lazio, ha portato i saluti del presidente Zingaretti e ripreso il tema degli impianti, legandolo a quello della sicurezza: “La regione Lazio si è impegnata in questi anni nella sistemazione delle strade di competenza, per rendere più sicuri gli spostamenti in bicicletta.”
Sport di base e grandi eventi sono al centro dell’intervento del neo assessore ai Grandi Eventi, al Turismo e alla Sport del Comune di Roma, Alessandro Onorato: “Ho un sogno: riportare la finale del Giro d’Italia a Roma. La Capitale deve recuperare centralità in tutti i grandi eventi sportivi nazionali e internazionali al pari delle altre grandi capitali europee".
Ha portato il saluti, in qualità di padrone di casa, anche il presidente di Eur Spa Alberto Sasso: “Questo quartiere storico di Roma, che ha assunto la sua definitiva fisionomia con lo sport (in occasione delle Olimpiadi di Roma) vuole continuare ad essere il quartiere dei grandi eventi sportivi”.
Antonio Ungaro e Valentina Vercillo
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