Si sono concluse le due giornate intense che hanno confermato la centralità della Federazione Ciclistica Italiana a livello internazionale con lo svolgimento del 32° Congresso UEC, Union Européenne de Cyclisme, e l’8° Congresso CAC, Confédération Africaine de Cyclisme a Roma.
Una partecipazione sentita e straordinaria da parte dei 44 rappresentanti delle 50 Federazioni Europee e dei 37 delle 52 Federazioni africane, ha caratterizzato questo momento dall’alto significato simbolico che si è svolto Roma e per il quale la Federciclismo ha collaborato dal punto di vista organizzativo.
L’udienza dal Santo Padre, avvenuta nella giornata di sabato 9 marzo, ha raccolto tutti i rappresentanti delle Federazioni Nazionali del Ciclismo Europeo e Africano insieme al presidente UCI, David Lappartient e ad alcuni membri del Direttivo UCI dando ancor più valore alle due giornate di meeting. Nell’incontro nella Sala Clementina ai “Maestri del sacrificio e della rinuncia”, così ha definito il mondo del ciclismo il Santo Padre che ha paragonato il lavoro di squadra nelle gare alla vita stessa dove “è necessario coltivare uno spirito di altruismo”.
Archiviato poi l’UCI Sharing Platform, accolto dal presidente del Coni Giovanni Malagò che ha posto l’accento, nel suo speech di apertura, sul grande onore di accogliere il summit del ciclismo internazionale in casa Coni.
Oggi, durante il Congresso UEC, la Federazione Ciclistica Italiana è stata premiata per essersi riconfermata, come nel 2017, alla testa del medagliere per Nazioni UEC. Il tricolore splende sul continente con 20 ori, 14 argenti e 12 bronzi davanti a Nazioni come l’Olanda, la Germania, la Russia e la Gran Bretagna. Una conferma che mette in luce il valore degli atleti azzurri e dei loro CT orchestrati dalla Federciclismo e dal Centro Studi FCI. Riconoscimento anche per la leadership nel ranking europeo strada e al presidente Di Rocco è stata consegnata la Licenza d’oro.
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