Dom12292024

Aggiornamento:03:02:12

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Doping tra amatori: 12 arresti, 102 indagati

Torino - Al telefono li chiamavano scarpe, banane, fruttini. Erano i farmaci miracolosi, quelli che ti permettono di tornire il muscolo senza sforzo o di pedalare con due stantuffi al posto dei polpacci. Farmaci miracolosi, certo, ma dopanti. Ed è per questo che otto persone sono finite in carcere, quattro agli arresti domiciliari, una all'obbligo di dimora e altre ottantanove nel registro degli indagati. Il tutto al termine di un'inchiesta dei carabinieri del Nas e del pm Gianfranco Colace, della Procura di Torino, sugli sportivi dilettanti e non - ciclisti, nuotatori, maratoneti - che ricorrono alla chimica, rischiando la salute, per magari vincere qualche coppa alla gara della domenica. Ci sono state perquisizioni in Piemonte, Lombardia, Emilia, Valle d'Aosta, Campania.

La raffica di ordinanze di custodia cautelare ha falcidiato una squadra di ciclismo amatoriale, la Miccoli, di Pianezza (Torino), considerata tra le più competitive del Piemonte (le manette sono scattate anche per lo sponsor, un imprenditore assai conosciuto in città). Ha colpito due body builder definiti dallo stesso gip «di fama internazionale», Gianfranco Fiume e Guido Papini. E ha centrato Davide Posca, di Pavia, noto nell'ambiente come «il farmacista» per la capacità di procurarsi «banane» e «fruttini» e di smistarli a chi ne faceva richiesta.

Tra gli indagati spuntano i nomi del nuotatore Andrea Oriana, due volte primatista italiano e azzurro alle Olimpiadi di Atlanta 1996, e del calciatore Andrea Diminutto, ex portiere del Legnano, entrambi accusati di essersi riforniti da Posca.

Salta all'occhio anche l'inquietante vicenda di una donna lombarda (anche lei indagata) che procurava anabolizzanti alla figlia quindicenne, nuotatrice.

Spicca il commento di uno degli inquirenti: «Questi prodotti fanno male. Un tizio si vantava dell'ematocrito al 58%. Viene quasi da dire che sono stati fortunati ad avere incontrato chi li ha fermati». Eppure le innumerevoli intercettazioni telefoniche (benedette dal Procuratore Raffaele Guariniello in conferenza stampa) dipingono un quadro di gente che non badava nè alle spese nè alla salute.

«Minchia - dice un ciclista a un collega - Ho l'ematocrito al 42,1». «Eh, così non vai da nessuna parte». «Mi sa che devo pomparmi un po' ... con la pompa della bici». «Sì, dai, poi ti spiego». Le «scarpe» erano l'epo, il gh, il nandrolone. Principi attivi di alcuni farmaci che si acquistavano per lo più sui siti www.massandpower.com e www.origanalanabolics.com, i quali, dopo un bonifico alla Western Union mascherato come «somma da devolvere in beneficenza», garantivano l'arrivo a domicilio di pacchi anonimi da Grecia, Serbia, Egitto, Polonia e Romania. Ma non mancava il ciclista dilettante (arrestato) che sfruttava la fidanzata infermiera per rubare farmaci dagli scaffali dell'ospedale torinese Mauriziano. Per quasi tutti gli indagati si procede per ricettazione. C'è anche la violazione della legge del 1990 sulla droga: il nandrolone, infatti, di recente è stato incluso nella tabella delle sostanze stupefacenti.

Guariniello: controlli non bastano, servono intercettazioni. «Per la lotta al doping non bastano più i semplici controlli sangue-urine: servono intercettazioni telefoniche e telematiche, perquisizioni domiciliari e inchieste. Altrimenti la guerra è persa in partenza». Lo ha detto il pubblico ministero di Torino Raffaele Guariniello presentando i risultati dell’inchiesta. «La posta in gioco - ha aggiunto il magistrato - è la tutela della salute dei giovani e dei meno giovani che praticano sport».

Seimila confezioni di farmaci ritenuti dopanti sono state sequestrate dai carabinieri del nucleo antisofisticazione di Torino durante perquisizioni fatte oggi in Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Campania. Il loro valore - è stato reso noto dagli investigatori - si aggira intorno ai 300 mila euro. I prodotti sospetti sono stati inviati a laboratori per essere analizzati.

Le persone in carcere sono Rosario Canino, 45 anni, di Beinasco (Torino); Marco Ceresa, 48 anni, di Torino; Silvio Schiari, 45 anni, di San Mauro Torinese (Torino); Davide Posca, 42 anni, di Inverno (Pavia); Doriano Cinato, 49 anni, di Condove (Torino); Angelo Papa, 26 anni, di Torino; Guido Papini, 38 anni, di Collegno (Torino); Gianfranco Fiume, 39 anni, di Torino.

Sono invece agli arresti domiciliari Domenico Miccoli, 59 anni, di Givoletto (Torino); Roberto Bientinesi, 71 anni, di Torino; Massimo Coralluzzo, 46 anni, di Eboli (Salerno); Anna Voto, 54 anni, di Torino.

Sottoposta all’obbligo di dimora è invece Cinzia Carella, 38 anni, di San Mauro Torinese (Torino).

Fonte: ilmessaggero.it (venerdì 23 e sabato 24 settembre)