Dal lontano 1975, quando la categoria dei corridori juniores (in età comprese tra i 17 e i 18 anni), è entrata a far parte del gruppo internazionale, l'Italia ha sempre raccolto grandi risultati. Una tradizione che prosegue nel tempo grazie anche a tante persone che con grande impegno e capacità operano nel settore. Tra loro la famiglia di Rino Baron (insieme a sua moglie Fiorella e ai figli Wais e Ronny) che dal 2013 ha istituito il Gran Premio Nazionale F.W.R. Baron, il prestigioso Circuito legato al Progetto Giovani Juniores. Un Challange ambitissimo che domenica 28, nell'Hotel Ristorante "Rometta" di Cittadella, in provincia di Padova, ha vissuto una giornata straordinaria in occasione della cerimonia delle premiazioni dei suo protagonisti.
Un appuntamento che ha rappresentato anche una sorta di vetrina dei campioni del passato e del presente. Una festa in grande stile che ha chiamato a raccolta corridori, dirigenti e tecnici protagonisti della stagione che si è appena conclusa e che ha consentito di gettare le basi per il futuro. Alla cerimonia, che ha avuto per madrine due campionesse d'eccezione come Giada Borgato e Camilla Alessio, sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco, il Commissario Tecnico della nazionale juniores, Rino De Candido, l'ex iridato Moreno Argentin, il Prof. Mario Plebani, Direttore del Dipartimento Medicina di Laboratorio e Ricerca dell'Università di Padova, l'ex Presidente della Federazione e del Comitato Veneto, Raffaele Carlesso ed il responsabile della Fci di Padova, Giorgio Martin.
"Sono orgoglioso di quello che sta facendo la mia famiglia per il ciclismo giovanile - ha sottolineato tra gli applausi Rino Baron - e sono felicissimo perché da poche settimane è arrivato un 'Baronetto' (il nipotino Liam, figlio di Ronny e Maila n.d.r.) che avrà la possibilità di proseguire il lavoro iniziato da i nonni Rino e Fiorella e da i nostri figli".
Ad inaugurare la serie degli interventi il Presidente Di Rocco che ha evidenziato quanto sia grande la passione che muove tanti amici nei confronti del ciclismo e tra loro un posto di primissimo piano lo occupa la famiglia Baron. "Grazie anche a loro possiamo affermare che il numero delle 73 medaglie conquistate nel 2017 dall'Italia negli appuntamenti internazionali quest'anno è salito a quota 80 - ha rilevato Di Rocco - e lo stiamo constatando anche in questi giorni con i risultati che sono arrivati dalla Coppa del Mondo su pista. Ho l'azzurro nel cuore e rivolgo i complimenti ai ragazzi e alle ragazze. Siamo fortunati perché possiamo contare su straordinarie generazioni".
Ad evidenziare l'impegno della famiglia Baron nel ciclismo è stata Giada Borgato che ha ricordato quando nel 2011 dovette affrontare alcuni problemi di natura muscolare che sembravano irrisolvibili e loro "mi hanno aiutata senza scopi ponendo fine a quel difficile ed interminabile momento". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Camilla Alessio che ha precisato che medaglia d’argento vinta ai Campionati Mondiali di Innsbruck (Austria) della specialità cronometro individuale, l'ha dedicata al suo papà. "Ero contentissima solo di partecipare per poter indossare la maglia azzurra".
In difficoltà Andrea Piccolo, vincitore del Gran Premio Nazionale F.W.R., alla domanda rivolta da Alessandro Brambilla, conduttore della cerimonia, quale fosse tra le azzurre quella che gli piacesse maggiormente. "Una domanda imbarazzante, ma ammiro molto Letizia Paternoster".
La serie delle premiazioni è proseguita con quella da parte del Prof. Plebani che ha tenuto a precisare: "Baron è un grande dirigente colpito da un virus positivo - ha sottolineato - e a stargli accanto si rimane contagiati. La sua è una famiglia unita e questo è un bel segnale per lo sport e per l’Italia".
"Quando da giovanissimo ho vinto la Coppa Adriana - ha raccontato Argentin - non pensavo di arrivare così in alto ma poi ho capito che con il lavoro e la concentrazione si raggiungono i risultati. Sono stato fortunato perché ho incontrato sulla mia strada un grande uomo come Alcide Cerato che per me è stato un secondo padre. Di persone come lui ce ne vorrebbero altre".
La serie è stata conclusa da Rino De Candido che ha rivolto gli auguri ai suoi ragazzi per il futuro a quelli che passeranno nella categoria superiore e a coloro che affronteranno il secondo anno tra gli Juniores. "Sono stati molto bravi anche a scuola e anche educati - ha sottolineato - e sono certo che ovunque andranno sapranno farsi valere". Il tecnico azzurro ha rivolto un ringraziamento anche alle ragazze della stessa categoria. "Il ciclismo femminile sta emergendo - ha concluso - ed è un settore che va valorizzato".
La manifestazione è proseguita, accompagnata dalle emozionanti immagini regalate da i ragazzi, con le assegnazioni dei riconoscimenti RB, Sunglass e Arcasa-Sulle Ali del Pulito agli atleti: al vincitore, il lombardo Andrea Piccolo (Team LVF), al toscano Gabriele Benedetti (Work Romagnano) e al veronese Mattia Petrucci (Autozai Contri) piazzatisi rispettivamente secondo e terzo. A i loro direttori sportivi Paolo Valoti, Matteo Berti e Mauro Bissoli sono andati, invece, quelli offerti dalla T85-Turismo 85 Business Travel e Vacanze, dall'Impresa Sansiro Milano e dalla Publinova. Premiati quindi i magnifici sette componente la squadra azzurra junior che è stata impegnata ai Campionati Mondiali di Innsbruck composta da Manfredi, Frigo, Fancellu, Benedetti, Rubino, Tiberi e Piccolo.
Al termine della cerimonia Rino Baron ha dato l'arrivederci al 2019 annunciando il ritorno nel gruppo degli sponsor della storica Wilier di Andrea Gastaldello.
Francesco Coppola - FCI Veneto
Foto Bolgan
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