SABATO 1 luglio, Sassoferrato celebra i primi 50 anni della maglia gialla conquistata al Tour de France dal ‘campione di razza marchigiana’, Giancarlo Polidori, sassoferratese purosangue.
L’APPUNTAMENTO è fissato alle 17,30, nel cuore storico della cittadina dell’entroterra anconetano: a Palazzo Oliva, che si affaccia su piazza Matteotti.
L’INIZIATIVA si intitola “OMAGGIO A GIANCARLO POLIDORI, nel 50° della conquista della Maglia Gialla al Tour de France: luglio 1967 – luglio 2017”.
IL SALUTO della comunità viene portato dal sindaco Ugo Pesciarelli.
PRIMO RELATORE è Galliano Crinella, che rende appieno il senso, lo scopo ed il profilo dell’iniziativa, quale presidente dell’Istituto Internazione di Studi Piceni ‘Bartolo da Sassoferrato’.
LA FEDERCICLISMO è rappresentata dal presidente del Comitato Marchigiano, Lino Secchi.
L’INTRIGANTE ricostruzione storica è vivacizzata dalla testimonianza di Armando Roia, figlio del direttore sportivo della società ciclistica ‘Catria’ di Pergola (in cui è cresciuto Polidori, ribattezzato ‘sempre-in-fuga’ per le sue coraggiose ed epiche offensive).
COORDINA i lavori il giornalista Antonio Maria Luzi. In prima fila, a guidare i ciclofili acculturati, non può che essere Carlo Sabbatini, anche nel ruolo di presidente del Comitato Ciclismo Uisp Ancona nonché di ammiratore e già ‘condomino’ del mitico Giancarlo, gloria vivente delle due ruote marchigiane.
INEDITI ED EDITI sono chiamati ad intrecciarsi nel partecipato incontro, che recupera il passato e lo proietta nel futuro attraverso il presente socio-sportivo-etico, in buona parte frutto dell’eredità, dell’esempio e della lezione di questi uomini unici o rari, entusiasti, creativi, combattivi, duri.
IL SORRISO, l’ironia e l’immediatezza tengono banco in chiave registica, considerando la statura, la notorietà e la poliedricità del personaggio Polidori: forza della natura, eccezione e regola di alcuni decenni andati.
IL ‘MEGLIO MARCHIGIANO’ vuole farsi vedere, sentire, ricordare, perpetuare, rinnovare e rinvigorire: attraverso l’ex corridore, che è stato tecnico, educatore e promotore, dopo aver indossato quasi tutte le maglie del ‘campione’.
TRICOLORE, ROSA E AZZURRO hanno fasciato il busto di Giancarlo, che ha sfiorato l’iride (quarto), meritandola.
CAMPIONE MONDIALE degli attaccanti da spettacolo Polidori è certamente stato, sfidando i giganti del suo tempo (Merckx e Gimondi in primis), vincendo molto e quasi-vincendo (non perdendo…) altrettanto: sempre con il viso al vento e con un mestiere che andava apprendendo ogni giorno, dopo l’esordio quasi da autodidatta, sul passo della progressione attraverso tentativi ed errori.
RECRIMINAZIONI: certamente sì. O no: la storia ricorda spesso più i grandi non-vincitori che i medi vincitori.
LO AMAVA il cittì Alfredo Martini (presente a Sassoferrato nel giorno del conferimento a Polidori della cittadinanza onoraria).
NON POTEVANO che amarlo in moltissimi, specialmente quando quell’alto scultoreo imprenditoriale marchigiano veniva placcato ad un niente dal traguardo dopo fughe infinite.
SABATO 1 luglio, a Sassoferrato, c’è da divertirsi, dalle 17,30.
Umberto Martinelli
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