Il Tour di Ruote e Cultura fa primaverile tappa al Teatro Sperimentale di Ancona.
Sabato 1 aprile (alle 21) e domenica 2 aprile (alle 17), appuntamento con la prima nazionale di “Chi mi ha ucciso?" tratto dall’ultimo romanzo (intrigante giallo metafisico) di Giancarlo Trapanese, scrittore e giornalista particolarmente caro al ciclismo, che gli deve molto in termini di promozione, visibilità e spessore etico-culturale.
Si tratta di un’autoproduzione indipendente e coraggiosa del Teatro del Sorriso, per la regia di Giampiero Piantadosi (a cui si deve anche l’adattamento teatrale dell’opera ‘trapanesiana’).
I ciclofili raffinati intendono rifare treno nella Dorica, allo stesso modo con cui hanno tirato la volata all’autore anconetano in occasione della partecipatissima presentazione-spettacolo, a cui hanno presenziato il presidente federciclistico marchigiano Lino Secchi, Gaetano Gazzoli (pool Capodarco – Comunità di Capodarco), Antonio Romagnoli (presidente dell’associazione Ruote e Cultura), il neurologo-scrittore-blogger (Ciclomarche/facebook) Giuseppe Baiocco, il promoter-fotografo Lanfranco Passarini, che ha portato i saluti dell’Acsi Ciclismo Marche presieduta da Maurizio Giustozzi..
Tutti hanno reso omaggio al disponibile intellettuale, che in qualità di poliedrico giornalista (soprattutto in Rai) ha contribuito a ridisegnare pionieristicamente l’immagine delle due ruote, in termini umani, sociali e solidali.
Primo relatore del ‘giallo molto speciale’ è stato Maurizio Blasi (altro mentore del ciclismo altamente qualitativo) caporedattore di Rai Marche, affiancato da eminenti personalità e artisti di primissimo piano, che hanno tradotto l’appuntamento in evento.
Scontato che “Chi mi ha ucciso?” (Italic Pequod) ottenesse immediamente significativi consensi.
“Spero di andare in fuga, con questo mio ultimo libro” ha affermato nell’occasione Trapanese, che ha ringraziato tutti gli appassionati ciclisti-lettori, ribadendo la propria vicinanza-appartenenza al meglio del mondo pedalato.
Non può che andare a segno anche questa nuova proiezione attaccante del ‘Trap’, il quale rende merito al Teatro del Sorriso: “Questi ragazzi meritano sostegno e affetto; lo spettacolo è davvero particolare.”
Relativamente alla messa in scena, gli indizi sono tanti e nessuno.
Rimane intrigante l’incipit del romanzo.
“ ‘Trentasette, le assicuro, numero civico trentasette’ ribadisce al corpulento tassista il giornalista di lungo corso Giorgio, alla ricerca della misteriosa villa settecentesca, in cui diciannove personaggi sono stati invitati da un chimerico ‘Autore’.”
Si presume, come nel libro, che solo alla fine dello spettacolo venga smascherato l’assassino di… Giancarlo Trapanese (peraltro già pronto ad ulteriori ‘resurrezioni’ letterarie).
“Una sfida non facile rappresentare il romanzo” scrive Raimondo Montesi sul Resto del Carlino, che fa riferimento alla complessità delle questioni e dei temi trattati (universi paralleli e viaggi nel tempo compresi).
Umberto Martinelli
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