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A Barbara nelle Marche il Presepe Vivente dei Ciclisti

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E’ il Presepe Vivente dei Ciclisti (concepito 43 anni fa sul pedalatissimo colle anconetano di Barbara), le cui rappresentazioni vengono inscenate da sempre tutti i giorni festivi dell’arco natalizio fino al 6 gennaio, alle ore 18.
La sacra rievocazione è stata concepita nel 1972 da un mistico e pionieristico nucleo di ciclofili ed è tuttora alimentata dagli assidui frequentatori delle due ruote.
Per loro cambia infatti la sella (nel Presepe vanno a cavallo), ma la sostanza e la filosofia rimangono le stesse: quelle di Ruote e Cultura.
Ovvero: difendere-valorizzare-fruire il paesaggio naturale ed il paesaggio storico, rinvigorire il messaggio etico-spirituale, rafforzare il profondo senso di irripetibile identità e alimentare costantemente il senso di appartenenza, pur nell’ampia visione solidale, interculturale, interetnica e intergenerazionale (nei vari ruoli ‘presepistici’ sono barbaresi di lungo e brevissimo corso provenienti dai vari continenti: Re Magi dalla Germania e dalla Gran Bretagna, dignitari dall’Africa…).
Gli spettatori sono nuovi o affezionatissimi (chi viene appositamente anche dall’Irlanda, chi non perde una rappresentazione di ogni ciclo, chi si commuove sempre).
Tutti fanno squadra e quadrato.
In tema di proiezioni coinvolgenti ed organizzative, il fuoristrada 2016 si avvarrà di due eccellenti appuntamenti, nel Paese-Presepe dell’Anconetano: il Ciclocross del Presepio e la Presepio Bike.
Barbara vanta e alimenta una singolare tradizione ciclistica, dalla forte carica avanguardistica, dalle pulsioni coivolgenti, dalle dimensioni inventive e anticipatrici.
Americo Severini è stato tre volte campione italiano e quattro volte medagliato al Mondiale professionisti.
BiciScuola ha assestato il primo colpo di pedale negli Anni Ottanta, facendo della bicicletta una vera e ramificata materia scolastica.
Campioni, tecnici, giornalisti, intellettuali, biker, cicloamatori, promotori e personaggi hanno contribuito a cambiare lo stesso scenario nazionale ed internazionale dell’universo pedalato.
Manifestazioni prestigiose e singolari hanno fanno tappa o hanno spiccato il volo dai 219 metri del dolce rilievo marchigiano, distante 20 km dal mare Adriatico e salubremente a ridosso del Preappennino.
Tutti valori e categorie che si riflettono nel presepe Vivente, e si traducono nella suggestione notturna della narrazione, la quale scorre dalla Genesi, vibra con il decalogo delle Tavole di Mosè, ha la biblica voce tonante del profeta, la dolcezza dell’Angelo che annuncia l’Avvento noché la Redenzione, la rivoluzione del cambiamento, il ribaltamento delle logiche sociali, il ritorno al Principio.
Il censimento e l’inutile ricerca di un alloggio preludono alla Nascita del Salvatore nell’umile mangiatoia.
La verità della terra e del cielo si illumina: i pastori sono i primi a capirla. 
I Re Magi seguono la Stella Cometa della certezza.
Silenzio, musica, oscurità e luce parlano e pensano.
L’unicità della rievocazione della Nascita si apre al teatro della quotidianità di Betlemme. 
Ogni pellegrino-spettatore entra fisicamente nel Presepio Vivente: nelle capanne, nel Tempio, nel Palazzo di Erode, nelle case degli antichi mestieri. 
Il parco a ridosso delle mura occidentali di Barbara vuole alimentare la Speranza, il Riscatto, la Riconciliazione, la Coscienza, la Consapevolezza.

 

Umberto Martinelli