Gio11212024

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Europei XCM: Rabensteiner sul tetto d'Europa, Peretti che bronzo!

 

 

Il Nord della Repubblica Ceca evidentemente porta fortuna a Mirko Celestino che da queste parti (per la precisione a Trutnov) nel 1995 si laureò campione alla prima edizione dei Campionati Europei (U23 strada). A distanza di 27 anni il tecnico ligure raccoglie un nuovo titolo continentale, questa volta come direttore di orchestra di una Nazionale, quella del Marathon, che torna da Jablonné V Podjestedi anche con una medaglia di bronzo. Autori di questa splendida giornata per l’Italia del ciclismo offroad sono Fabian Rabensteiner e Claudia Peretti.

La prima medaglia conquistata è quella della 24enne di Borgomanero. L’azzurra per metà gara tiene il ritmo delle prime, la vincitrice Natalia Fischer (Spa) e la svizzera Janina Wust, pedalando insieme con Sandra Meirhofer, che chiuderà poi quarta, per una prestazione di squadra da applausi. Il CT aveva raccomandato alla vigilia di restare coperti nella prima parte e così è stato. Le azzurre insieme scavano un solco con le inseguitrici. Racconta la stessa Peretti: “Sono andate subito via la spagnola e la svizzera. Abbiamo fatto gioco di squadra io e Sandra, dandoci il ritmo. Poi nella seconda parte, sulla salita più difficile, ho visto che Sandra non teneva e sono andata via del mio passo. Ho fatto la seconda parte da sola; ed è andata bene”. Grande soddisfazione per questa giovanissima che si avvia a raccogliere la laurea magistrale in Scienze e Tecnologie delle Produzioni animali “il prossimo anno spero di chiudere”. Il suo miglior risultato, in questa stagione, è stato il successo nella Ortler. Adesso? “I campionati italiani di specialità e poi i Mondiali.. non mi voglio fermare!”.

Soddisfatta anche Sandra Mairhofer: “Il percorso non era proprio adatto a me.. sono contenta per il piazamento e perché sono riuscita a dare il mio contributo alla medaglia di Claudia”.

Anche se nel fuoristrada il ‘gioco di squadra’ è sempre un concetto vago, le Nazionali italiane oggi si sono distinte per lo spirito con il quale hanno interpretato la corsa. Prova ne è Massimo Rosa (fratello del prof Diego) che, una volta tagliato il traguardo in 24° posizione ha commentato: “Siamo riusciti per un po’ a dare una mano a Fabian. Ad un certo punto ci ha detto che si sentiva in condizione e ci ha chiesto di dettare un'andatura costante. Abbiamo fatto quello che potevamo, poi il caldo e il ritmo imposto dai migliori hanno fatto la selezione.”