Volti coperti di polvere al termine della Serenissima Gravel 2023. Nel secondo appuntamento della rassegna Ride the Dreamland, che come main sponsor può contare su Crédit Agricole, alza le braccia al cielo Florian Vermeersch, che dopo una corsa serratissima è riuscito ad anticipare l’omonimo (ma non parente) Gianni Vermeersch, saltandolo proprio negli ultimissimi metri. A una manciata di secondi è arrivato Fredrik Dversnes (Uno-X), mentre quarto ha chiuso Anthony Delaplace (Arkéa-Samsic), la cui squadra è stata l’unica ad optare per un tubolare normale da strada.
Dopo il via da Piazza Luigi Pierobon a Cittadella non sono serviti scatti o controscatti per creare selezione in gruppo, che fin dai primi colpi di pedale e i primi sterrati ha cominciato a spezzarsi e a sfilacciarsi. Al termine del primo giro, davanti sono rimasti in appena 30 uomini, con Gianni Vermeersch particolarmente attivo e propenso a creare la selezione. Nel circuito di 37 km da ripetere 4 volte, con suggestivi passaggi sull’argine del fiume Brenta, non era previste difficoltà altimetriche, ma i continui cambi di ritmo e i tratti di fuori strada hanno fatto sì che il gruppo si riducesse sempre di più.
Al secondo passaggio sotto il traguardo erano in 13 uomini, mentre all’inizio dell’ultimo giro erano in 8, Florian e Gianni Vermeersch, Dversnes, Delaplace e Matis Louvel (Arkéa-Samsic), Simone Velasco (Astana Qazaqstan), Mark Donovan (Q36.5) e Filippo Fiorelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè). Louvel, Donovan e Fiorelli hanno perso le ruote dei battistrada nel corso dell’ultima tornata, mentre all’interno dell’ultimo chilometro Gianni Vermeersch ha provato la stoccata risolutiva facendo valere le sue qualità tecniche, trovando però la pronta risposta di Florian, bravo a rimanergli a ruota e a saltarlo negli ultimi 50 metri.
Dopo il secondo posto al Mondiale Gravel e il terzo al Giro del Veneto, Florian Vermeersch oggi non ha sbagliato nulla, dimostrandosi il corridore più avvezzo a questo tipo di percorso: “Sapevo che se le gambe fossero state quelle degli ultimi giorni avrei potuto lottare per la vittoria. Dovevo rimanere concentrato e riuscire a soffrire, l’ho fatto bene e poi in volata ero convinto di poter vincere. Più gravel in futuro? Il focus rimane sulla strada ovviamente, ma se continueranno ad esserci gare così belle nel mese di ottobre allora sicuramente continuerò a cimentarmi in questa disciplina. Mi sta piacendo questa settimana di Ride the Dreamland perché è molto varia, mercoledì c’è stato spazio per i velocisti/scattisti, oggi per corridori più pesanti e tecnici, e domenica per i corridori che tengono in salita”.
Gianni Vermeersch si era laureato campione del mondo gravel su queste strade e oggi è andato vicino ad un altro colpaccio: “È andata bene, non ho avuto forature o guai meccanici – ha spiegato -. Nel finale temevo Velasco e ho attaccato presto, ma alla fine il più forte è stato Florian. Eravamo sorpresi che l’Arkéa avesse optato per la bici da strada, ma alla fine è stata una buona scelta perché sono andati forte, sullo sterrato riuscivano a difendersi e poi su asfalto attaccavano. È proprio questo il bello del gravel, ognuno può partecipare con la bici che vuole, con le componenti che vuole, secondo me non c’è bisogno di regolamentarlo più di tanto. La mia stagione è finita oggi, ora un po’ di riposo e poi si riparte col ciclocross, di cui questa gara è stata ottima preparazione”.
Dversnes, campione norvegese su strada, non poteva chiedere più di un podio: “Mi è mancata un po’ di tecnica per provare a lottare per la vittoria fino in fondo, ma va bene così – racconta -. Non mi sentivo del tutto sicuro, lasciavo sempre un po’ di margine tra me e il corridore davanti per avere certezza di quello che mi sarei trovato davanti. Il percorso, pur pianeggiante, si è rivelato davvero duro, ma comunque bellissimo. Il fatto di non aver fatto la ricognizione l’ha reso una continua scoperta. Nel complesso è stata una bella stagione per me, ma c’è ancora domenica, dove faremo all-in con Tobias Johannessen”.
Domani Ride the Dreamland prosegue con la Social Ride VENEtoGO, che vedrà 450 partenti lanciarsi da Villa Ca’ Cornaro con il solo obiettivo di godersi la pedalata, i tanti ristori e il territorio circostante. Il finale del percorso ricalcherà quello della Veneto Classic di domenica.
< Prec. | Succ. > |
---|