Mondiali Paraciclismo: a Maniago festa azzurra con Pittacolo, Addesi e il team relay Zanardi, Cecchetto e Mazzone

 

 

Altri dieci titoli assegnati questa mattina all’U.C.I. Para-Cycling Road World Championships 2018 di Maniago (PN). Il tedesco Pierre Senska porta a casa l’MC1; il canadese Tristen Chernove si impone invece in MC2. Il Belgio replica l’oro di ieri con Kris Bosmans in MC3, mentre l’australiano Alistair Donohoe ha la meglio in MC5. Trionfo italiano in MC4 con il friulano Michele Pittacolo che diventa il nuovo Campione del Mondo di categoria. In campo femminile, doppietta inglese con Katie Toft (WC1) e Sarah Storey (WC5). La giapponese Keiko Noguchi vince la WC2, la svedese Anna Beck si impone in WC3. Gloria infine anche per l’americana Shawn Morelli in WC4. Altre medaglie d’oro per le nazionali d’Irlanda con Katie-George Dunlevy/Eve McCrystal nella gara in linea tandem femminile (WB) e per il duo spagnolo formato da Ignacio Avilla Rodriguez-Joan Font Bertoli nel tandem maschile (MB). Dopo un’avvincente sfida “tête-à-tête “ in una Maniago invasa dal pubblico, gli americani David Randall- William Groulx - Oscar Sanchez la spuntano nell’attesissima staffetta a squadre (che di fatto chiude il Mondiale), davanti al trio italiano formato da Paolo Cecchetto- Luca Mazzone -Alessandro Zanardi ed agli spagnoli Israel Rider-Sergio Garrote Munoz-Cascallana Garcia Marquina, giunti però a 59’’ dai vincitori. Si conclude con il primo posto nel medagliere l’avventura Azzurra a questi Mondiali di Maniago che hanno visto più atleti partecipanti che alla Paralimpiade di Rio de Janeiro 2016 e che sono stati sapientemente orchestrati dall’ASD Giubileo Disabili Roma di Mauro Valentini.

 

 

L’Italia del Ciclismo Paralimpico esce da questi Mondiali con 17 medaglie, 9 del metallo più prezioso, 4 d’argento e 4 di bronzo migliorando così ampiamente il precedente del Sudafrica. Nell’ultima giornata Michele Pittacolo (MC4) smentisce il detto evangelico “ Nemo propheta in patria” e sulle strade di casa si va a prendere un Oro strameritato per tutta la sua carriera e sacrosanto riconoscimento al suo impegno e alla sua forza d’animo dopo i tanti infortuni che hanno minacciato la sua presenza a Maniago. Bravissimo nella tattica di gara, si presenta all’arrivo con dodici compagni di fuga e grazie ad una volata impeccabile precede il russo Pudov ed il belga Clincka. Fabio Anobile nella MC3 è secondo, anche in questo caso in una affollata volata dove il belga Bosmans riesce a prendere un piccolo ma determinante margine di distacco. Il lombardo è bravo a conquistare il secondo posto bruciando il russo Ustinov. Pierpaolo Addesi (MC5) in una corsa ben condotta e vinta dall’australiano Donohe (che riesce a prendersi 20 secondi su un gruppetto di 4 inseguitori) è battuto per la seconda piazza dall’esperto ucraino Dementyev ma ottiene un ottimo bronzo precedendo una delle rivelazioni di questi mondiali, l’olandese Abraham Gebru (oro nella crono). Per l’abruzzese è l’ennesimo riconoscimento ad una carriera lunga ed onorata che molte volte lo ha visto mettersi al servizio dei suoi compagni di squadra. Alla fine si attendeva la ciliegina sulla torta, e cioè la decima medaglia d’oro, ma purtroppo gli USA dell’Handbike nel Team Relay si è rivelata squadra forte e ostinata. La gara è stata entusiasmante e praticamente si è risolta in una serie di volate sul traguardo di Piazza Italia che hanno visto alternarsi colori azzurri e a stelle e strisce. In gara per la nostra Nazionale Cecchetto,che battagliava con Randall, Mazzone contro Groulx , ed infine Zanardi contro uno scatenato Sanchez.

 

 

La staffetta si decideva quindi solo all’ultimo giro e negli ultimi metri dove Zanardi ha fatto veramente di tutto per passare lo statunitense. Sanchez , veramente in stato di grazia in questi Mondiali, non ha concesso nulla e pur col minimo vantaggio ha portato l’oro agli Usa. Terzi con distacco sensibile gli spagnoli. Va in archivio dunque un Mondiale entusiasmante nel quale la formazione di Mario Valentini ha confermato ancora una volta la grande qualità . Il lavoro di rinnovamento, frutto dell’ottimo lavoro della Federazione e delle Società che riescono ad attirare tanti atleti disabili alla disciplina del Paraciclismo sta collocando la nostra Nazionale in pianta stabile nei vertici più alti a livello internazionale. Tokio 2020 non è poi così lontana e l’Italia si sta preparando nel migliore dei modi.