Quante volte attraversiamo, durante una granfondo, incroci, intersezioni, anche pericolose, giungendo “a tutta birra”, fidandoci di chi si trova in quel punto a gestire il traffico con una bandierina in mano. Un divertimento per l’appassionato ciclista che può, confidando su questi soggetti, concentrarsi esclusivamente sul brivido della velocità. Così non è invece per gli organizzatori e per coloro che dedicano il loro tempo libero proprio al vigilare tali pericolose intersezioni. Il loro ruolo è infatti cruciale per quel che concerne la sicurezza degli atleti: questi si fanno garanti della prestazione esente da rischi per i ciclisti, i quali al termine della competizione possono tornarsene a casa contenti, ma soprattutto sani.
Queste stesse persone, vale la pena sottolinearlo, nella stragrande maggioranza dei casi sono semplici appassionati, legati alla società organizzatrice della manifestazione, che prestano il loro servizio a titolo volontario e solidale, mentre in altri casi, si può trattare di associati di enti esterni al ciclismo e che si mettono a disposizione su chiamata. Insieme alle forze dell’ordine, indispensabile ausilio per garantire la sicurezza nelle competizioni, si possono dunque avere due tipologie di personale a piedi, in corrispondenza degli incroci: a fare la differenza, la titolarità di patentino Asa.
L’Addetto alle segnalazioni aggiuntive (Asa) intanto, non si sostituisce, nei compiti, alle Forze dell’Ordine, bensì ha svolto un corso di 8 ore a seguito del quale viene dotato di patentino rilasciato dalla Polizia Stradale – il corso può essere tenuto solo dalla Federazione Ciclistica Italiana, mediante i suoi docenti iscritti a regolare albo. La figura dell’Asa è anche inserita nell’articolo 9 del Codice della Strada che regola tutte le gare ciclistiche italiane, nonché richiesta dalle autorizzazioni prefettizie, solamente su gare tipo fondo e granfondo, quindi non è obbligatoria in gare che prevedono la partenza di un massimo di 200 atleti (tutte le gare agonistiche giovanili fino agli Elite – U23 e quelle amatoriali non granfondo); nel caso in cui invece le iscrizioni superassero i 200 atleti, l’utilizzo di personale Asa è subordinato a tabelle ben precise che definiscono l’intervento di questi soggetti in base al numero dei partecipanti alla competizione.
Il personale Asa è dunque costituito da semplici cittadini che vengono preparati a gestire la sospensione temporanea del traffico, sin dal momento in cui giunge sul percorso il veicolo di “Inizio gara ciclistica”, ottenendo dunque la titolarità allo svolgimento delle proprie funzioni sia dal patentino conseguito, sia dal riconoscimento che gli deriva dall’ottemperamento delle prescrizioni di sicurezza, richieste dalle autorizzazioni pervenute all’ organizzatore. Ecco perché al personale che vigila gli incroci, va portato il massimo rispetto. Oggi ci si riferisce al personale Asa, includendolo anche nel dispositivo della cosiddetta “Scorta Tecnica” della gara, vale a dire l’insieme di personale anche in moto, cui si aggiungono le vetture di “Inizio e Fine gara ciclistica”, previsto dalle autorizzazioni allo svolgimento delle competizioni ciclistiche per preservarne la sicurezza.
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Autore: Gianluca Barbieri