In questo periodo di preparazione l’isola di Gran Canaria brulica di ciclisti italiani che vengono a passare una o addirittura due settimane per allenarsi a fondo con temperature ideali. Fino a qualche anno fa erano i professionisti che approfittavano del clima e dei percorsi che l’isola propone per affinare la propria preparazione prima degli impegni primaverili ma da alcuni anni sono tantissimi i cicloamatori che prediligono questa meta per unire la vacanza all’allenamento sostituendo le mete più esotiche (e costose) con una più idonea alle loro esigenze. I percorsi sono tantissimi e di ogni difficoltà, manca la pianura vera e propria ma restando sulla costa è possibile percorrere anche un centinaio di chilometri senza difficoltà eccessive se non quella del vento che, come in tutte le isole, spesso soffia in maniera abbastanza fastidiosa.
La fortuna ha voluto che mi capitasse l’occasione di tornarvi dopo diversi anni e devo dire che il fascino di questa isola è immutato nel tempo, le strade sempre molto curate e l’educazione degli automobilisti fa da cornice a scenari spettacolari. Ho incontrato tantissimi amatori italiani che si allenano molti dei quali avevo avuto modo di conoscere nelle gare amatoriali che frequento abitualmente. In sei giorni ho percorso 640 km con un dislivello totale di 10350 m, la temperatura media si è sempre aggirata sui 17/18 gradi con punte massime nel primo pomeriggio che arrivano a 26/28 gradi. Come andarci? Ora è molto facile ed anche economico visto che con RayanAir è possibile acquistare voli di andata e ritorno a prezzi veramente vantaggiosi mentre per la sistemazione la scelta è ampissima si va dal pernottamento e colazione al tutto compreso con costi che vanno dai 30,00 ai 90,00 € al giorno. Per la bici è molto più conveniente noleggiarla in loco che trasportare la propria anche perché, sull’onda del crescente turismo ciclistico, sono nati alcuni negozi che affittano bici di ogni livello a prezzi molto concorrenziali con il trasporto. La mia opinione è che Gran Canaria sia veramente un’isola speciale dove andare in bici da soli o in compagnia con un territorio che si sposa piacevolmente con le due ruote, un territorio che ti fa sudare le fatidiche sette camice ma che è in grado di riempirti il cuore con le sue bellezze incontaminate che cancellano di colpo tutta la fatica fatta.
Fonte: Michele Sancisi