Reykjavik (Islanda) - Recentemente, Antonio e Marco Santinello, appassionati di ciclismo estremo di Este, hanno compiuto una vera impresa: l’attraversamento dell’Islanda, dalla città di Reykjavik fino ai confini con la Groenlandia in 16 tappe, percorrendo 2.352 chilometri il sella al loro amato rampikino, reso pesante dai borsoni comprendenti tutto l’occorrente per un viaggio così lungo. Abbiamo già conosciuto il temperamento sportivo di Annoio e Marco Santinello, padre e figlio, con la esagerata passione per i viaggi, oltre a quello che possiamo chiamare, uno sconfinato spirito di avventura, che li ha portati a girare mezzo mondo e da come ci hanno commentato, non è finita qui, c’è in serbo qualcosa di straordinario, che lasciano in incubazione per portare a svolgerlo nell’anno prossimo, il giro del mondo in bicicletta e conoscendolo, il suo sogno si avvererà. Dai loro racconti e dall’anticipazione su Facebook, dove giornalmente aggiornavano tutti i loro percorsi giornalieri, in quel territorio incantato, in mezzo a fiordi, soffioni, interminabili territori ghiacciati. Tutto questo è stato portato a termine dopo 16 tappe. Un Raid eccezionale che solo loro avevano in mente di scrivere nel loro diario, che possiamo chiamare: di bordo, dopo la partenza di sabato 3 agosto ed arrivo dopo 16 giornate di pedalate. E’ stata anche un po di cocciutaggine che hanno portato il loro viaggio in Islanda, ben conoscendo che in questa stagione, non è calda come da noi, ma in questo periodo, il clima in Islanda è imprevedibile ed inclemente, sfidando il freddo ed il forte vento di libeccio, che nonostante indossavano il berretto di lana, faceva rizzare…i capelli!! Queste sono state le ferie di Antonio, che di anni ne ha 59 e di lavoro svolge la consulenza commerciale in una società di servizi dove è responsabile, oltretutto, dopo le ferie non abbandona il ciclismo in quanto è segretario di un gruppo ciclistico, il Club Ciclistico Este, che annovera tra le sue file, le categorie giovanili dei Giovanissimi e degli Esordienti, in qualità di segretario.
Da tanti anni Antonio Santinello pedala, prima come ciclista amatore in gare su strada e poi nel ciclocross e biker nelle gare di mountain bike cross country, che ha abbandonato dopo un’incidente in gara dove aveva rimediato una frattura. Ma nonostante tutto, il suo chiodo fisso era l’avventura pedalata. E così anche il figlio Marco, che dopo aver fatto la trafila nelle categorie giovanili ed approdato tra i dilettanti, ha pensato di lasciare tutto ed immergersi nel lavoro, senza però abbandonare la sua vecchia passione, il ciclismo e la conseguente preparazione per poi alle ferie, seguire il papà Antonio nei lunghi viaggi sulla due ruote a pedali. Ed il viaggio in Islanda, non è stato il primo, ma l’ultimo di una lunga serie iniziata nel 2004 e proseguita anno per anno. Il primo è stato il viaggio in Austria, per poi quello in Francia, in Spagna, in Olanda, a Capo Nord, il Cammino di Santiago, Gran Bretagna, negli Stati Uniti con la Coast To Coast e lo scorso Anno nella terra dei canguri, l’Australia e quest’anno in Islanda, che dai suoi racconti, è stato il più difficoltoso, in quanto, le strade erano percorribili quasi tutte con il rampikino, per lo sterrato ed i continui saliscendi e salite anche all’incirca del 15%, inoltre, l’estate islandese ha una temperatura che sbalza dai 9 ai 15 gradi qualche volta, ma di più con i 6 gradi ai 12 massimi ed un sole (se c’è) sempre più debole, per cui, l’abbigliamento ciclistico e come quello che viene vestito qui in Italia per andare in bici d’inverno.
E più di qualche volta le avversità climatiche facevano quasi intendere di interrompere il viaggio, ma la caparbietà ha vinto sull’avversità. Antonio e Marco hanno pedalato per territori impervi, incontaminati dell’isola, di un’Islanda che solo a nominarla fa venire i brividi, per le giornate umide e pioviginose, con freddo e vento che hanno accompagnato i due avventurosi per strade che non finivano mai, dove ai confini con la Groenlandia, non c’erano piante, alberi e nessuna vegetazione, luoghi disabitati che facevano venire i brividi e loro, impavidi guerrieri del ciclismo, pigiavano i pedali senza arrendersi mai. –“Niente ci ha fermato –ci ha dichiarato Antonio- nonostante all’orizzonte si intravedevano delle nuvole orribili che facevano paura e la fatica si amalgamava con la vera natura del territorio islandese, terra dei vulcani, deigeyser, dei ghiacciai, delle sorgenti di acqua calda, in mezzo all'Oceano Atlantico e immediatamente sotto al Circolo Polare Artico. Pioggia, vento e spazi infiniti sono stati i compagni di viaggio, miei e di mio figlio Marco, che anche quest'anno ha seguito le mie "orme", anche se è più corretto dire che sono stato io a seguire le sue!”. Dopo la partenza da Reykjavik, scalo a Copenhagen ed arrivo a Milano-Malpensa, ed ora si ritorna alla vita normale e naturalmente, dalla famiglia e al lavoro ed un bagaglio di cose da raccontare, con il pensiero rivolto al prossimo Raid targato 2014. Ecco le tappe giorno per giorno, che Antonio e Marco Santinello hanno portato a compimento in 16 giorni: