Ravenna - La passione per la bicicletta, le idee in continuo movimento, la volontà di portare avanti la lealtà sportiva e la famiglia come squadra sulla quale contare per creare non solo un marchio, ma un vero e proprio stile di vita. Freewheeling non è solo un marchio rinomato nel mondo della bicicletta, ma è una vera e propria fabbrica di idee che pone al centro del proprio fare, la considerazione secondo la quale la bici è sinonimo di stare bene, di movimento, di bellezza e salute. E la filosofia che sottende la nascita di questo marchio ravennate prima di tutto e italiano in secondo luogo, è il grande amore per il lavoro, parificato a quello per la famiglia che non si piega, ma si avvolge e si integra all’attività svolta all’interno dello stabilimento. E la famiglia Freewheeling è formata da Claudio Brusi e dalla moglie Liliana Raimondi: il pozzo di idee, la mente costantemente attiva, è proprio Brusi, la cui passione per la bicicletta nasce alla fine degli anni ’70.
Brusi ha un passato ciclistico di non poco conto…
“Nasco come stradista, la mtb non c’era, o meglio, inseguitore su pista, negli anni 69-70, con buoni risultati. Ho vinto la coppa Italia, il campionato regionale, un secondo posto ai campionati italiani inseguimento, campione emiliano inseguitori su pista, cui si aggiungono nei miei 10 anni da bancario, anche i campionati italiani bancari. Poi la passione è divenuta lavoro, con una fase di attività come direttore sportivo e in seguito dirigente di promozione sportiva per la Federazione ciclistica a livello nazionale.”
Suo merito, l’aver introdotto in Italia la Bmx…
“Con mia moglie Liliana siamo stati realizzatori di una prima pista smontabile in vetroresina e abbiamo girato per 2 mesi tutte le località balneari dell’Emilia Romagna, per poi trascorrere altri 2 mesi in tutti i centri storici della regione, portando infine nel 1984 al Motor Show qualcosa come 2.500 bambini che si disputavano le finali.”
Come prosegue la vostra storia?
“A quel punto c’è stata offerta la possibilità di andare a lavorare per un’azienda, la ViviBiciclette, ed abbiamo avuto occasione di avere i primi contatti col mondo televisivo, creando campagne pubblicitarie della Bici Barbie e della Vivi per la Bmx.”
Oggi Frw è un’azienda gestita da lei e da sua moglie, ma come si è arrivati alla nascita del marchio?
“La Frw è nata nell’86, da un’idea mia e di mia moglie, la volontà era quella di entrare nel mondo delle biciclette e ci siamo lanciati. Abbiamo preso un anno di aspettativa dal nostro lavoro e abbiamo provato.”
Successivamente quali sono stati gli step che hanno segnato il vostro cammino?
“Nell’86, mentre avevamo aperto il primo negozio, ci siamo focalizzati sull’attività attorno alla Bmx, sia commerciale che organizzativa con la creazione di eventi, tra i quali, i primi campionati del mondo Siai, il gran premio Topolino ed i campionati europei di Bmx. Nell’89 abbiamo avviato l’importazione delle mtb Marin e Diamondback e nel ’96 abbiamo iniziato a realizzare le bici per il nostro team mondiale di mtb cui è seguita nel ’97 la vittoria dei campionati del mondo. Nel frattempo è nata nostra figlia Carlotta e si è imposto un cambio di marcia: questo evento ci ha dato ancor più coraggio, eravamo in una fase di consolidamento ed avremmo potuto crogiolarci nei risultati fino ad allora raggiunti, invece abbiamo voluto osare, appunto con la creazione delle bici da mtb. Il passo successivo, nel 2001, con un mercato in calo, ci siamo accordati con la Marin americana per produrre per loro le biciclette da strada con tutte le componenti di fattura italiana, ma il crollo delle Torri gemelle ha imposto uno stop all’operazione ed una virata netta ed è da quel momento che inizia l’avventura del marchio Frw. Nel 2002 infatti, abbiamo iniziato la produzione vera e propria col nostro marchio con un modello da strada e tre da mtb, due di gamma media e una di alta gamma.”
Quali sono i modelli di punta?
“Da strada la Napavalley, e da mtb la Eldorado, mentre sulla 29 pollici la Sira.”
Nel vostro percorso, ci sono personaggi illustri che hanno fatto la scelta di utilizzare il vostro marchio…
“Ci sono atleti che hanno sposato la nostra causa e sul campo hanno dimostrato la validità del nostro prodotto. Possiamo vantare grandi campioni del mondo, così Cadel Evans, Hubert Pallhuber, Christof Sauser che vinse il mondiale cross country e marathon, Giorgia Bronzini…”
Per quanto riguarda il mercato, solo italiano o anche estero?
“Per il momento abbiamo deciso di andare avanti sul nostro territorio e ci vogliamo specializzare sull’Italia.
C’è da dire che Frw non è solo biciclette, ma si occupa anche di componentistica che accessori: siamo diventati distributori di tutto il gruppo Bell che vuol dire caschi, scarpe, guanti, caschi Giro, componentistica Easton, occhiali Tifoso, accessoristica Blackburn.”
Un merito è quello di non aver mai perso il contatto col territorio, nonostante operiate ad altissimi livelli…
“Dal comprensorio romagnolo abbiamo sempre avuto grosse attenzioni, si veda, nel riminese, Matteoni che da quando è nato il negozio ha sempre sposato la nostra causa. A livello cittadino abbiamo sponsorizzato per diversi anni il team Nostromo, per poi passare oggi al Rossetti Sixs Frw. Abbiamo fornito le biciclette alla Polizia Stradale con i colori d’istituto, altre sono state donate all’ospedale Gaslini di Genova ed una delle nostre biciclette, una Condor è stata regalata al Papa. Il 16 e 17 gennaio sarà poi presentata a Montello la squadra Forestale Frw. Abbiamo realizzato di recente il calendario 2012 con le donne del nostro territorio che associano la loro attività alla passione per la bicicletta, tutte donne diverse, attive, bellissime nella loro ‘normalità’, ma che si rendono ancor più belle grazie alla bicicletta.”
Parlando appunto di donne, vi è un’importante iniziativa che avete in cantiere che sottolinea il rapporto tra le signore e la bicicletta e tra la bicicletta ed il benessere al femminile. Ce ne vuole parlare?
“ La considerazione è piuttosto semplice: ci sono tantissime donne che vanno al mare in bicicletta e sono sempre di più quelle che amano questo sport. Da qui è nata l’idea di creare una società sportiva che non abbia come obiettivo l’agonismo, ma quello di creare delle belle donne che facciano attività sportiva e si curino con delle buone creme. Tutto ruota intorno ad un buon prodotto: da una parte la bicicletta, perché utilizzano la nostra Napavalley, e dall’altra una crema studiata apposta per loro, la Oronero, che copre una fascia d’età dai 35 ai 55 anni. L’iniziativa si terrà il 18 gennaio: dalle 9 alle 12 al Life Planet di Ravenna ci sarà l’open day, poi, dopo il pranzo, alle 15 verrà presentato Oro nero, con una grande festa, infine la sera allo stabilimento della Frw.”
All’interno di questo evento si colloca anche la presentazione, alle 17,30 in municipio a Ravenna di “CoScienza Sportiva”, di che si tratta?
“Siamo partner di questo progetto nel quale crediamo tantissimo perché nasce per combattere una delle piaghe peggiori che si cela nel mondo del ciclismo, ovvero il doping. Dodici atleti del gruppo sportivo Rossetti Sixs Frw per tre anni si sottoporranno a una serie di controlli ematici comprensivi del controllo degli ormoni e prove in laboratorio e fuori sulla forza muscolare, per verificare che i valori normali non vengano alterati. Crediamo sia un segnale molto forte nei confronti delle pratiche scorrette che purtroppo popolano il mondo dell’attività ciclistica.”
Quali sono gli obiettivi 2012 di Frw?
“Ad ottobre del prossimo anno, insieme agli eventi già citati, dal 12 al 14 del mese, stiamo studiando l’organizzazione di un vero e proprio festival della bicicletta, che prevede nei tre giorni tutti i tipi di manifestazioni legate al ciclismo, per bambini e adulti, uomini e donne, dalla strada al ciclocross. In questa grande festa saranno coinvolte, e questo è un auspicio, tutte le società sportive che gravitano sul territorio, unite da una stessa passione. Nelle stesse date, sarà poi organizzato anche l’open day dello stabilimento. Altra importante iniziativa sarà la partnership nella nascita dell’Accademia dello sport di Ravenna.”
Fonte: Nicoletta Brina
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