Riccione (Rn) - Passerà alla storia come un anno straordinario il 55° di attività dell’Udace che ha celebrato a Riccione, all’hotel Corallo, la tanto attesa 6^ Conferenza Organizzativa Nazionale svoltasi dal 21 al 23 ottobre 2011. E’ stato importante e nello stesso tempo difficile per l’Udace durante il quale ha affrontato e superato molti ostacoli e problemi, a difesa del suo prestigio e della sua autonomia, come mai prima d’ora.
Presidente Francesco Barberis in questi tre giorni l’Udace ha gettato le basi per il futuro nel segno della continuità. C’era molta attesa per le decisioni che sono state prese. Ci vorrebbe un giorno intero per parlarne… Da dove iniziamo?
“Dopo tre giorni così impegnativi, informiamo, per il momento, i nostri udacini sulle principali questioni. Naturalmente seguiranno comunicati ufficiali dove entreremo più nel merito. Anzi tutto, come già sapete, abbiamo cambiato Ente di riferimento, ci siamo aggregati all’ACSI (Associazione Centri Sportivi Italiani). Il passato è ormai alle spalle, non ci interessa fare nessuna polemica sul vecchio e non vogliamo dire per adesso nulla di più su questa decisione. Cercheremo invece, passando dal vecchio e nuovo, di cominciare bene il 2012. Abbiamo con molta determinazione affrontato il problema assicurativo e l’aumento dei massimali che, per obbligo di legge, devono essere portati a 80 mila euro. L’affiliazione rimane invece al medesimo costo di quest’anno, 150 euro. Abbiamo discusso di progettualità sul doping e di organizzare riunioni regionali con medici specialisti quali il dottor Ferella, dottor Barbagallo per fare capire che il doping è mortale. Non è una cosa passeggera, tanto da far dire a certi ciclisti ‘vinco e poi… ‘. No: il doping è mortale! – spiega nella sua esposizione dei fatti come se fosse un fiume in piena - Abbiamo parlato del nostro sito Udace1.it e anche di trovare possibilità di facilitazioni per i nostri associati. Siamo contenti di avere ricevuto numerose richieste di sponsorizzazione, però ogni cosa a suo tempo, con pazienza risponderemo a tutti. Risponderemo anche agli altri enti che avevano chiesto di poter collaborare con noi. Abbiamo fatto una scelta ben precisa condivisa in pieno dall’assemblea: come detto il nostro Ente di riferimento è l’ACSI”.
Vogliamo spiegare ai lettori, ai tesserati e dirigenti, che cosa rappresenta questa nuova sigla?
“L’ACSI è una associazione sportiva, culturale con sedi regionali in tutta Italia e con due sedi anche all’estero in Francia e in Germania. Come Udace ci dobbiamo impegnare per trovare quegli spunti ideali per essere presenti anche noi in queste nazioni. Vedremo poi anche quello che può essere l’avvenire nel campo della consulta: se saremo rispettati faremo lo stesso con gli altri, mentre se veniamo definiti dei fuorilegge, non lo accettiamo!. Fuorilegge saranno casomai coloro che beneficiano di importanti contributi che pagano i contribuenti del popolo italiano”.
Presidente questa è stata una assemblea molto sentita e motivata. Come hanno risposto a fronte delle novità i dirigenti e delegati regionali e provinciali?
“All’inizio della nostra conferenza, venerdì, erano molti ad avere tanti dubbi. Ieri mattina, durante le conclusioni, in tanti mi hanno detto pubblicamente e privatamente, che erano venuti qua a Riccione un po’ sconfortati, perché non sapevano bene come erano le cose, avevano paura forse dell’imponderabile. Oggi si sono tolti tutti i dubbi e tornano casa tranquilli e felici di avere capito fino in fondo cos’è l’Udace: amicizia, solidarietà, collaborazione, lealtà e sincerità. Ho spiegato la situazione della nostra Unione e sono certo avremo presto dei benefici. Forse qualcuno avrà qualche rammarico in più e magari parteciperà ad altri enti ma sono convinto che i nostri presidenti provinciali porteranno a tutti un messaggio nuovo cioè di indipendenza, autonomia e di facilitazioni che noi stessi dobbiamo crearci. Perché se saremo capaci di fare questo avremo un Udace ancora migliore. Vogliamo arrivare al punto della piramide!”.
Dunque ci si avvia verso il 2012 con questa grandissima novità dell’AICS. Ma quali sono al momento le questioni più urgenti da affrontare?
“Cominciamo dai campionati italiani di Fondo e Gran Fondo: dovremo studiare anche qui qualche cosa di nuovo, anzi tutto è nostro impegno cercare di snellire una certa burocrazia, vedere di andare incontro alle esigenze degli organizzatori e mettere a punto calendari sempre più completi”.
Presidente anche sul ricambio generazionale lei ha detto che c’è la necessità di dover cominciare a pensare anche ad un nuovo futuro.
“Certo. L’Udace ha 55 anni di vita, vogliamo arrivare sempre più lontano, altri duemila anni – è il messaggio forte di Barberis -. I nostri successori sono già pronti, hanno le nostre stesse idee e possibilità, senza preclusioni per nessuno. Dobbiamo pedalare uniti e compatti tutti quanti: solo così il nostro futuro sarà sempre più roseo”.
A cura di Bruno Achilli
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